BRINDISI- Le persone afflitte da malattie e disturbi mentali a Brindisi sono più di quelle che ci si immagina. Lo sanno bene i volontari del C.S.M.-A.S.L. dell’associazione “GULLIVER 180” di BRINDISI che ieri hanno voluto dedicare un’intera giornata all’ascolto ed all’informazione.
Tutti insieme, su piazza Vittoria a Brindisi, hanno cercato di sensibilizzare e dare sostegno umano e morale sia alle persone affette da patologie e disturbi mentali e sia alle loro famiglie.
“Si sono avvicinati a noi pian piano tanti cittadini, di tutte le età- hanno raccontato- e come per magia abbiamo cominciato ad ascoltare. La magia della partecipazione prendeva forma”.
La mission dell’associazione è quella di prendere per mano e accompagnare la persona bisognoso e che soffre psichicamente nella struttura del C.S.M., per affidarla alle cure e ai saperi dei dottori e degli esperti che operano all’interno della struttura.
“ Noi speriamo di fare un percorso che porti verso la guarigione e il benessere- dicono i volontari- Mente sana in un corpo sano, non c’è salute, senza salute mentale. Occorre prendere atto ed esserre consapevoli di questo. E’ una sfida, un dovere umano e morale combattere e abbattere il pregiudizio e lo stigma che persiste nei confronti della persona affetta da una patologia mentale”.
A Brindisi vi è un dato statistico allarmante, un giovane su 5 soffre psichicamente, e la sua famiglia è impreparata di fronte a questo genere di patologie.
In molti casi , purtroppo, per le famiglie è inaccettabile che un loro caro abbia questo tipo di patologia, e volontariamente o involontariamente, sottraggono la persona cara che soffre, al diritto di curarsi e stare bene.
La mente è un organo, fondamentale e indispensabile alla vita, e la mente si puo’ ammalare come tutti gli altri organi di cui siamo fatti. Eppure c’è tanta resistenza sociale nell’accettazione di questa umana condizione. Ecco quindi il pregiudizio nei confronti delle patologie mentali e nei confronti di chi ne è affetto.
“A causa della malattia mentale molte volte il paziente puo’ inesorabilmente andare alla deriva e mai piu’ riprendersi, guarire e riappropriarsi di se stesso- dicono- Di malattia mentale si muore, quasi sempre per suicidio. Una morte dolorosissima, inaspettata e che non ti dà l’opportunità di fartene una ragione. Il malato trova nel suicidio la fine delle sue pene, e il sollievo dal suo dolore psichico, quindi la soluzione, la pace. Ma non è detto che debba andare così. Non è detto che tutto debba finire in una tragedia, in un gesto estremo ed insano che lascia spazio a un dolore inspiegabile e lascia tutti sgomenti, sorpresi e senza parole”.
L’ associazione di volontariato per la tutela della salute mentale GULLIVER 180 del C.S.M. dell’A.S.L. di BRINDISI, si ispira ai principi e alle idee del grande psichiatra italiano Franco Basaglia. Basaglia fù promotore, artefice e fautore della legge quadro 180 del 1978, che porta il suo nome, LEGGE BASAGLIA. La legge BASAGLIA, avvia il processo di trasformazione dell’assistenza psichiatrica in Italia in maniera profonda, radicale e rivoluzionaria, portando alla chiusura dei MANICOMI, e istituendo la nascita degli attuali C.S.M., Centri di Salute Mentale. Ecco perchè parte del nome dell’associazione richiama il “18o” della legge BASAGLIA. L’altra parte del nome dell’associazione invece rimanda al personaggio di GULLIVER e ai suoi viaggi, creato dallo scrittore Jonathan Swift. GULLIVER, il medico avventuriero, colui che conosce diverse lingue e ne interpreta i linguaggi, che con i suoi viaggi incontra strani popoli. GULLIVER uomo pacifico, ma fortemente critico nei confronti della società e del comportamento umano, della pretesa razionalità dei popoli, dei vizi e dell’assurdità delle convenzioni sociali, e di tutto ciò che divide i popoli mettendoli uno contro l’altro, mettendo le persone una contro l’altra.
L’impegno , quindi, dell’associazione Gulliver prosegue nella convinzione che si può fare davvero tanto lavorando insieme.
BrindisiOggi
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