Malatesta neo presidente di Torre Guaceto: “Un brand per rilanciare il territorio brindisino con al centro la riserva”

BRINDISI – (da il7 Magazine) Aveva presentato la sua candidatura al bando indetto dal Comune di Carovigno, ormai commissariato da mesi dopo lo scioglimento del consiglio comunale per mafia. La sua nomina è stata decisa dai commissari prefettizi che ora sono alla guida della città. Rocky Malatesta è il nuovo presidente del consorzio di Torre Guaceto. Così come prevede lo statuto il presidente viene eletto dal consiglio di amministrazione su proposta del Comune di Carovigno. Del cda fa parte anche il Comune di Brindisi e il WWF. Malatesta si occupa di sviluppo territoriale e marketing, è un consulente di Puglia Promozione, e da 15 anni è impegnato nelle attività di scambi interculturali tra Puglia e Russia.  Solo qualche giorno fa il presidente della Regione Michele Emiliano con una delegazione di imprenditori è stato a San Pietroburgo per tessere rapporti con il mondo russo.

Il neo presidente è stato scelto tra i candidati che avevano partecipato al bando. La sua figura più di altri ha convinto i commissari di Carovigno. Malatesta prenderà il posto del presidente dimissionario Corrado Tarantino, dirigente del Pd scelto dall’ex sindaco di Carovigno Massimo Lanzilotti. Da sempre la presidenza di Torre Guaceto è gestita dalla politica ed è oggetto di spartizioni a fini elettorali. Ma per ora la politica è stata sostituita dai commissari.

Presidente Malatesta come è arrivata la sua elezione?

“Ho semplicemente partecipato all’avviso pubblico del Comune di Carovigno.  Conoscevo questa realtà perché in passato con Puglia promozione abbiamo fatto dei progetti con Torre Guaceto. È un caso d’eccellenza pugliese che abbiamo sempre promosso. Così mi sono candidato al bando e sono stato scelto. È stato molto gratificante, ora c’è poco politica con i tre commissari”.

Quale è il suo programma per Torre Guaceto?

“Venerdì prossimo si convocherà il primo cda. In quella occasione condividerò le mie idee con gli altri colleghi. Torre Guaceto dovrà continuare a essere un presidio d’eccellenza per la conservazione e  la tutela del paesaggio. È un unicum in Puglia per la presenza sia dell’area marina che di quella terrestre. La sua dimensione la rende unica. Siamo custodi di un ecosistema integrato che ci permette di promuovere relazioni a circuito chiuso senza temere incursioni. Vogliamo lavorare sui progetti di monitoraggio costante dell’habitat. Il consorzio si è aggiudicato un finanziamento di 200mila euro per la misurabilità delle nostre azioni. Un finanziamento che ci permetterà di misurare l’impatto delle nostre attività dal punto di vista ambientalistico e paesaggistico, così da poterle migliorare e ampliare. Inoltre ci sarà un potenziamento del centro regionale del recupero della fauna selvatica. Ma un grande valore sarà dato all’archeologia marina.  In questo momento c’è una ricerca in corso   dell’Università del Salento e dell’Università di Bologna in merito alla scoperta di una necropoli all’interno della riserva. Vogliamo incrementare questo segmento per valorizzare ancor più questa area. La Puglia è un deposito infinito di archeologia marina”.

Cosa pensa del progetto di ampliare i confini delle riserva?

“Non parlerei di ampliamento dei confini ma piuttosto di allineamento. Sia a sud che a nord ci sono de dislivelli  tra i confini terrestri e quelli marini, e l’idea è quella di allineare i due confini, questo ci permetterà di tutelare meglio l’area e le attività. L’obiettivo è quello di allineare la linea costiera con quella marina per rendere tutto più omogeneo”.

Quali saranno i principi della sua gestione?

“Vorrei mettere in  campo attività che favoriscano lo sviluppo di un cambio culturale dell’approccio degli utenti con Torre Guaceto. Vorrei che fosse visto come un santuario affinchè sia rispettata la sua identità e dignità. Niente assalti in spiaggia o parcheggi selvaggi. Non dovrà essere considerato come il giardino di casa di Carovigno o dei brindisini, ma patrimonio di tutta la Puglia, dove noi ci sentiamo custodi. Dobbiamo lavorare per dare la percezione di questo posto come un luogo sacro”.

Torre Guaceto in tutti questi anni è finito agli onori della cronaca per gli attentati incendiari, per atti intimidatori ai suoi amministratori sino all’ultima indagine della Dda che ha portato allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. L’accusa è di compravendita di voti nell’ultima campagna elettorale in cambio proprio della gestione dei parcheggi della riserva. Teme che questo possa ancora impedire un pieno sviluppo?

“Mi pare che il problema fosse solo quello dei parcheggi ed è stato ormai risolto, con l’apertura di un’area parcheggi di proprietà del consorzio. Per il resto non temo nulla, sono molto sereno. Abbiamo una nostra linea di condotta, in sintonia con tutto cda. Abbiamo ricevuto dai commissari  un mandato ben preciso: sviluppare le attività che già esistono e farlo in maniera trasparente e senza timore. Una volta che regolarizziamo i parcheggi, gli accessi in spiaggia e rendiamo più trasparente la logica di beni e servizi non potrà esserci spazio per chi ha mire di altro genere. Inoltre vogliamo costruire un rapporto in sintonia con tutta la popolazione di Carovigno. E contribuire all’affezione  di un gioiello che la comunità ha nelle sue mani”.

Cosa pensa della proposta votata dal Comune di Brindisi sulla modifica dello Statuto con la previsione di un’alternanza per la nomina della presidenza del Consorzio?

“È un tema che riguarda l’assemblea dei soci. Ognuno può avere le proprie idee. Personalmente più che pensare ad alternanze nella logica politica di gestione mi piacerebbe che il cda ragionasse sul metodo della trasparenza nella scelta della governance. In questo momento sarebbe necessario prendersi tutti per mano e lavorare insieme per un progetto di marketing integrato di tutta l’area. Brindisi e Carovigno devono lavorare insieme per un brand turistico sostenibile che faccia crescere tutto il territorio con al centro Torre Guaceto. Bisogna sedere tutti allo stesso tavolo per lavorare in progetti integrati, quali anche portualità e crociere. Torre Guaceto può essere importante per lo sviluppo di questi settori. Dobbiamo puntare all’estero lavorando per un turismo educato alla sostenibilità”.

Lucia Portolano

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