Luperti: “Faccio un passo di lato per mia moglie, resto un Luperti sino alla fine ma non sono un capoclan”

BRINDISI – Non si candida, fa un passo di lato dopo la nuova inchiesta giudiziaria che lo vede tra gli indagati. Annuncia la sua scelta un’ora prima della scadenza della presentazione delle liste per le nuove amministrative a Brindisi. “Faccio un passo di lato – dice Pasquale Luperti, ex consigliere comunale ed ex assessore – ma lo faccio solo per mia moglie, per la nostra tranquillità familiare. Io mi sarei candidato, perché ha ragione Emiliano quando dice che sono un Luperti sino alla fine. Che non mi piego. Ma non sono un capoclan”.

Non si presenta alle elezioni non vuol creare imbarazzo alla coalizione, né al candidato sindaco Roberto Cavalera.

E’ da solo, seduto al tavolo nella sede  di Brindisi popolare nella lista in cui si sarebbe dovuto candidare, si blocca più volte mentre parla quando fa riferimento alla sua scelta dovuta alla sua famiglia, prende fiato, si commuove. Lo fa almeno due volte. Proprio lui, il figlio di Tonino Luperti il boss ammazzato. Questo legame, tra padre e figlio, viene evidenziato nell’ordinanza del gip che ha accolto l’arresto del suo vicinissimo Daniele Pietanza, responsabile del personale della Multiservizi, accusato di aver utilizzato il suo ruolo per far votare Luperti e l’ex sindaca Angela Carlucco alle scorse elezioni del 2016-

Luperti si difenda  dagli episodi che gli sono stati contestati: quello di aver fatto aggiustare a Pietanza il muretto del suo pediatra, e la richiesta di rimozione della carcassa di un topo. “Io ho sempre svolto così il mio ruolo di amministratore – spiega Luperti – occupandomi dei problemi della gente. Per quanto riguarda il muretto, un giorno mi chiamò il pediatra dicendomi che stava cadendo un albero e che era pericoloso. Quell’albero infatti cadde su due auto e distrusse il muretto perché nessuno era mai intervenuto nonostante la segnalazione. Allora chiamai Pietanza per sottolineare l’accaduto e chiesi di intervenire a riparare il muretto rotto a causa di quell’albero del verde pubblico. Così per il topo, un mio amico mi chiamò chiedendo a chi dovesse rivolgersi per spostare la carcassa di un topo morto, e io chiesi a Pietanza chi si occupasse di questo, e lui mi disse che avrebbero potuto farlo loro, ma solo nel pomeriggio, lui non poteva andare perchè aveva paura dei topi”.

L’ex consigliere  fa alcuni nomi, si dice orgoglioso di essere stato denunciato da uno dipendenti della Multiservizi, Sandro Trane (persona già nota alle forze dell’ordine per diversi reati). “Una cosa è certa – dice- io non sono mai stato indagato per aver preso pacchetti di soldi. Né sono mai stato definito “impresentabile””.

Luperti dice che ora resterà a vigilare da fuori. “Ci sono due settori importanti sui quali molti hanno interesse: il Pug e i rifiuti”. Poi esprime piena fiducia nella giustizia, lo dice  più volte. E fa sapere di essere stato indagato già nel 2012, inchiesta che però era sfuggita a tutti, ma non legata all’amministrazione. Difende le sue origini, la sua educazione, nega di pagare per quel cognome troppo pesante. “Non c’entra nulla mio padre – conclude – è morto 18 anni fa. E’ solo che a qualcuno dava fastidio la mia popolarità. Ho fatto vincere tutti i sindaci con i quali mi sono candidato”.  Alla conferenza stampa c’era anche sua madre tra il pubbllico.

Prima però di congedarsi da questo campagna elettorale parla della comunicazione inviata al prefetto contro la nomina di Tanzarella a presidente della Provincia, dopo le decadenza di Bruno. Lui è convinto che è illegittima e che ci fosse un accordo trasversale.  La prefettura ha fatto sapere di aver mandato gli atti al ministero dell’Interno perché questione complicata. Parole dure anche contro la riconferma di Almiento alla Stp. “Si tratta solo di una spartizione di potere tra Pd e Forza Italia”.

Lucia Portolano

Luperti si commuove e si difende: "faccio un passo di lato solo per la mia famiglia. Ha ragione Emiliano sono un Luperti sino alla fine"

Nai-post ni Brindisi Oggi noong Sabado, Mayo 12, 2018

 

1 Commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*