CAROVIGNO– Un dolore composto in una chiesa gremita di gente per abbracciare per l’ultima volta la piccola Benedetta e sua madre Francesca Sbano. “E’ inutile chiedersi il perché- ha detto più volte Don Costantino Baccaro durante l’omelia- E soprattutto non giudicate, in questi giorni ho sentito troppa curiosità e poca pietà. Chiediamo perdono per non aver saputo ascoltare”. Queste parole davanti alle due bare, una accanto all’altra, la mamma e la sua bambina. Così aveva deciso Francesca in quel dolore così forte, che l’ha portata ad ammazzare sua figlia di 3 anni e poi a togliersi la vita la sera di Pasquetta. Lei non ce la faceva più a vivere e voleva portare Benedetta con se, lo aveva scritto in quelle lettere che hanno poi trovato i carabinieri la sera stessa in cui la donna ha messo in atto il suo triste piano.
Ai primi banchi c’erano Antonio Schiena, quel papà così giovane. Prima di andare via ha baciato entrambe le donne che hanno fatto parte della sua vita. Anche se il legame con Francesca era finito a dicembre. Lei questo non è riuscita a sopportarlo.
Dall’altra parte della chiesa i genitori della ragazza, i nonni di Benedetta colpiti da una sofferenza inspiegabile. Don Costantino ha cercato di lanciare un messaggio di conforto. “Non lasciate che prevalga lo sconforto- ha affermato il parroco– riprendete il cammino”. Ma ora è troppo presto, e non ci sono parole che possono consolare una donna che perde la propria figlia, e la figlia di sua figlia.
Fiori bianchi fuori dal portone. Il carro funebre con la piccola Benedetta era partito di primo pomeriggio dall’obitorio di Ostuni per arrivare a Brindisi da Francesca per raggiungere insieme la chiesa Santa Maria del Soccorso a Carovigno.
Lucia Portolano
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