BARI- Il metodo di lotta alla Xylella non è sostenibile e quindi va cambiato, è quanto emerso lo scorso 23 luglio durante una Tavola Rotonda tenutasi a Corigliano D’Otranto, in cui hanno dato il proprio contributo scienziati, ricercatori, agronomi, docenti universitari, rappresentanti dei settori produttivi, associazioni e cittadini. E’ quanto sostengono i 5 Stelle che oggi chiedono al ministro all’Agricoltura ed alla regione Puglia di fare proprie le proposte discusse in quel tavolo.
Queste le richieste:
- moratoria per l’applicazione del piano di interventi sui campi dove sono in atto la ricerca e la sperimentazione. ( ad esempio i campi sottoposti a sperimentazione dal CREA – dott. Scortichini e da COPAGRI – dott. Ingrosso );
- estendere la ricerca ed affidarla anche a centri ed università differenti rispetto al CNR e all’Università di Bari consentendo e favorendo la sinergia con le altre università pugliesi, italiane ed internazionali;
- consentire ad altri laboratori accreditati o da accreditare di effettuare le analisi sulla presenza o meno del batterio Xylella fastidiosa nonché estendere la possibilità di accreditamento a quei centri di ricerca che ne facciano richiesta e che siano in possesso delle relative competenze per eseguire test sul batterio X. fastidiosa;
- integrare il comitato scientifico regionale con alcune competenze e figure professionali attualmente assenti e di cui è invece emersa l’assoluta necessità per garantire un approccio olistico. Vanno aggiunte competenze agronomiche, sull’ecosistema, microbiologia del suolo, genetica, entomologia;
- aiutare il settore agricolo con attività formative atte a recuperare un approccio sostenibile nell’uso dei terreni. Formazione di gruppi di intervento sulla potatura e gestione sostenibile (coinvolgimento degli Ordini degli Agronomi e dei Periti Agrari);
- investire sulla gestione delle acque reflue urbane per utilizzare tale risorsa nell’irrigazione degli oliveti;
investire nella raccolta differenziata (matrice umida) ed incentivare gli impianti di compostaggio per produrre compost di qualità e certificato da utilizzare in agricoltura;
- consentire alle aziende del settore biologico di effettuare gli interventi nel rispetto delle loro metodologie e pratiche valutando l’inserimento nel piano di azione delle proposte di FEDERBIO;
- Permettere l’uso di fitofarmaci consentiti in agricoltura biologica in luogo di quelli previsti dalla Determinazione n.10 del dirigente dell’ufficio osservatorio fitosanitario del 6 febbraio 2015; inoltre sospendere e vietare l’uso di dimetoato ed etofenprox , previsti dalla suddetta Determinazione, in quanto sostanze automaticamente revocate dal Ministero della Salute già con la precedente comunicazione del 30 luglio 2014.
L’invito è stato inoltrato da Rosa D’Amato, portavoce al Parlamento Europeo M5S, e da Cristian Casili, portavoce in Consiglio Regionale M5S.
BrindisiOggi
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