BRINDISI- Il Comune di Brindisi sfora il patto di stabilità per oltre 1milione e mezzo di euro e l’opposizione di centrodestra scrive alla Corte dei Conti in autotutela e chiede le dimissioni dell’assessore al Bilancio Carmela Lo Martire , che in un’intervista rilasciata al Nuovo quotidiano di Puglia afferma che “ quella di sforare il patto è stata una scelta politica”. Anche il sindaco Mimmo Consales ieri in conferenza stampa aveva parlato di responsabilità politica, nel decidere di approvare la delibera per salvare Multiservizi che ha portato al pagamento di 1milione e mezzo di euro il 31 dicembre scorso. Decisione che avrebbe poi fatto sforare il patto di stabilità.
“Sono da avanspettacolo le dichiarazioni del sindaco- afferma Mauro D’Attis, capogruppo Forza Italia- che dice di aver violato il patto per scelta politica, e poi l’assessore lo Martire che dichiara ad un giornale che il consiglio quando ha approvato la delibera per Multiservizi sapeva della possibilità che si stava violando il patto. Noi non sapevamo nulla quando abbiamo votato, e quando in passato abbiamo sollevato perplessità sulla questione finanziaria siamo stati beffeggiati. Questo del bilancio è solo l’ultimo dei tanti fallimenti da noi annunciati ancor prima delle successive ammissioni del sindaco”.
Per questi motivi, l’opposizione annuncia che agirà in autotutela, perché loro non sapevano nulla. “Siamo stati tratti in inganno”, affermano.
Massimiliano Oggiano entra nel tecnico, lui che è revisore dei conti in altri comuni. “Il patto di stabilità è stato taroccato- dice il capogruppo della Puglia prima di tutto- loro sapeva già a fine anno quando si comunicano tutti i dati. Nel 2014 si è chiuso con un saldo positivo di 2 milioni di euro. Oggi si chiude con meno un milione e mezzo, quindi si è fuori di 3milioni e mezzo. A questo punto mancano all’appello 2milioni di euro. Che fine hanno fatto?”
L’opposizione evidenzia che il Collegio dei revisori dei conti ha sempre fatto delle osservazioni anche in passato sul “sistema” .
“Stanno portando la Multiservizi all’eutanasia. Sono loro che hanno creato i problemi, da quando non hanno riconosciuti i crediti-aggiunge Oggiano- la società ha iniziato ad avere bilancio in rosso dal 2011 con il Commissario prefettizio in poi. Sembrerebbe che anche il bilancio di quest’anno della società partecipata possa essere in passivo. La legge prevede che dopo quattro bilanci in perdita su cinque anni, la società venga liquidata.”
“Non sono solo bugiardi, sono anche degli sprovveduti- conclude Gianpiero Pennetta, presidente della Commissione Bilancio- sapevano già da dicembre a cosa andavano incontro”.
Dibattito politico a parte, ora bisognerà contare i danni di questo sforamento per la città: con la diminuzione dei trasferimenti da parte dello Stato al Comune, con il blocco dei nuovi mutui e il blocco di assunzioni.
Lucia Portolano
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