BRINDISI- Conferenza stampa di tutta l’opposizione del Comune di Brindisi dopo lo scioglimento della seduta di ieri del consiglio per mancanza del numero legale della maggioranza. L’opposizione attacca: “La sindaca non ha i numeri, venga in consiglio ed apra la crisi. E’ sotto il ricatto dei suoi consiglieri comunali in base a interessi personali”. La minoranza parla di incapacità amministrativa senza coordinamento tra gli assessorati.
L’oposizione tutta intorno allo stesso tavolo contro l’amministrazione Carluccio. Manca solo D’Attis di Forza Italia, che però prima dell’inizio della conferenza manda una nota stampa precisando di essere dalla parte dei colleghi. Carluccio accusata non solo di non avere una maggioranza numerica, ma anche di non aver prodotto nulla in questi mesi di gestione della città. Nessuna soluzione sui rifiuti, nè su Lsu ma solo atti dovuti.
Ad aprire la conferenza l’ex candidato sindaco Nando Marino, poi la parola all’altro ex candidato a primo cittadino Riccardo Rossi di Brindisi Bene Comune (vedi video), ai quali si sono aggiunti Stefano Alprone ex candidato sindaco 5Stelle, Antonio Manfreda Impegno sociale, e Antonio Pisanelli indipendente, non più Udc (almeno così ha dichiarato nel suo intervento).
“Questa amministrazione- afferma Alparone- non solo non ha i numeri, ma non ha capacità amministrativa, è davanti agli occhi di tutti. Non si ha una visione di città, gli assessorati non comunicano tra di loro. Vedi il caso De Maria. Litigano per il Natale, per 50 mila euro.”
A proposito del Natale dopo che saltata la discussione sulla manovra di bilancio di ieri in assise, le iniziative di dicembre non hanno copertura economica.
Antonio Pisanelli è però convinto che per ora non accadrà nulla, che la maggioranza resterà al suo posto e che troverà una soluzione “personale” per ciascun consigliere che scalpita. “Non accadrà nulla- spiega l’ex Udc- si tratta di consiglieri che non hanno più un partito tutti in attesa di capire cosa fare. Forse dopo il referendum sarà tutto più chiaro.”
BrindisiOggi
Come dice quel tale Pisanelli menzionato nell’articolo, non accadrà nulla. Ne nell’immediato, nè dopo il referendum, ne in un futuro più lontano. Galleggeranno, si terranno a galla tra vicendevoli ricatti e accoltellamenti alle spalle, ma rimarranno lì dove sono. D’altronde, la quasi totalità di loro cosa farebbe? Almeno lì qualche indennità , uno stipendiuccio, lo beccano. Ma fuori di lì? Tanto hanno capito: una parte del popolo bue li voterà sempre. Il resto ( del popolo) se ne fotte. Naturalmente, non è che gli altri siano da meno: sono solo incazzati per mancanza di poltrona. Fanno parte tutti della stessa categoria: la politica. Tutto qui.
Non poteva che finire così. Non bastava infatti per Brindisi la novità del primo sindaco donna. Era necessario presentarsi, già in campagna elettorale, con un chiaro e realistico programma, per raccogliere solo adesioni convinte di alleati e cittadini. L’avv. Carluccio doveva rischiare di non essere eletta, anziché mediare. Ha fatto tutt’altro: ha imbarcato nella sua coalizione vecchi rottami della politica cittadina e giovani arrembanti, più ambiziosi che competenti. Ha vinto di misura. E’ stata così prima frenata poi definitivamente bloccata, dai suoi ex alleati più ancora che dagli avversari politici. L’esperienza del primo sindaco donna di questa città rischia di non durare ancora a lungo e di essere dimenticata in tempi ancor più brevi . Peccato
E’ assolutamente sotto gli occhi di tutti l’incapacità e l’inadeguatezza della Carluccio, sembra trovarsi li per caso. Purtroppo c’è da aggiungere che a Brindisi sono sempre gli stessi elettori che votano le stesse persone, essendoci un buon 40% disertore nelle elezioni, che non si interessa alle sorti dell’amministrazione, forse sfiduciato, scoraggiato,indifferente, apatico ecc. I problemi nel frattempo restano tutti li.