Lo Martire: “Incognite sulla discarica di Autigno e incongruenze sulla Tari”

BRINDISI – Incognite sulle discarica di Autigno e incongruenze sulle entrate del Comune per la Tari. A sollevare queste osservazione è la consigliera di opposizione Carmela Lo Martire, ex assessore al Bilancio della giunta Consales. “Resta un’incognita, per ora, la riapertura della discarica Autigno di proprietà del Comune di Brindisi perché, ad oggi, nonostante le mie precise richieste – afferma la consigliera – non è dato sapere quali azioni siano state organizzate ed eventualmente già poste in essere dall’Amministrazione per adempiere alle prescrizioni imposte dal Tribunale nel provvedimento di dissequestro del sito. Né tanto meno è dato conoscere quali siano i finanziamenti a copertura delle spese conseguenti. Sia chiaro, non metto in dubbio niente, attendo (e forse non sono la sola) solo una risposta alle richieste formulate agli uffici”.

Lo Martire ricorda che l’ente dovrà eseguire una serie di interventi: nel decreto del giudice, infatti, si legge che il Comune deve provvedere all’estrazione del percolato e del biogas, affidandone la gestione a un’impresa autorizzata.

“Nel bilancio di previsione 2019, che sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio il prossimo 2 maggio – fa notare – è stata indicata una spesa pari a un milione e 970mila euro con riferimento ad Autigno e, contestualmente, è stata indicata una somma di €. 2.700.000 quale entrata.  Importo quest’ultimo, che, quindi, dovrebbe essere coperto da contributi da chiedere ai Comuni del Brindisino per il conferimento dei propri rifiuti. Mi pare, però, che sul punto ci sia un po’ di confusione perché è solo nel caso in cui il sito dovesse effettivamente essere riaperto, che il Comune di Brindisi potrà incassare i contributi per il conferimento. Ma la discarica non potrà riaprire se prima non saranno ultimati quei lavori e se prima non vi saranno tutte le necessarie autorizzazioni”.

Dubbi anche sugli incassi legati alla Tari. ” Non è chiaro – conclude – come mai la tassa sui rifiuti, previsti nel 2019 siano inferiori rispetto all’anno precedente: 25.79.458 euro a fronte di 26.422.782. La differenza, calcolatrice alla mano, è di 663.234 euro. La domanda è la seguente: com’è possibile questa riduzione, se non ci sono tagli alla Tari. Mi sembra una contraddizione. E sul punto sarà sicuramente necessario soffermarci in aula, potendo contare sulla presenza dell’assessore al Bilancio”.

BrindisiOggi

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