Lite su Fb tra il consigliere regionale e l’ex consigliere comunale Ribezzi, “Lei è quello che mi chiedeva posti d lavoro”

BRINDISI- La politica della richiesta dei posti di lavoro. Botta e risposta su facebook tra il consigliere regionale del Pd Fabiano Amati, candidato per i democratici al collegio uninominale del Senato, e Umberto Ribezzi ex consigliere comunale di Brindisi. Il tutto avviene sotto il post di un articolo in merito ad una proposta di Amati per abbattere le liste d’attesa della sanità pubblica pugliese. Il consigliere regionale aveva mandato il comunicato stampa nella giornata di ieri 25 gennaio. Ribezzi commenta: “Ancora parli? Ritirati”. Una frase che non è piaciuta al consigliere regionale che replica: “Scusi non riesco a vedere bene la foto. Ma lei è quello che mi portava curriculum di famiglia, pur sapendo che non mi occupo di raccomandazioni ?”.

Ribezzi risponde di non avergli mai portato nulla, ma Amati non convinto gli ricorda pubblicamente di aver conservato copia e tutti gli sms. L’ex consigliere comunale non contento tira fuori l’articolo 4 della Costituzione e parla di diritto al lavoro. Insomma per lui sarebbe giusto così. Amati incalza facendogli notare che la sua è “un’espressione  rancorosa, riconducibile ad un favore non ricevuto”.

La storia potrebbe finire qui se non  fosse che la Digos di Brindisi porta avanti da mesi un’inchiesta dopo le dichiarazioni dell’onorevole Nicola Ciracì (Direzione Italia) e Toni Muccio( Noi centro) con le quali denunciarono  pubblicamente le continue richieste  che avrebbero ricevuto da Ribezzi per un posto di lavoro a sua moglie. Denunce che vennero fuori  dopo la caduta del governo Carluccio, quando il voto dell’ex consigliere comunale, prima nella maggioranza, fu essenziale per mandare a casa l’amministrazione comunale.  Il consigliere allora si giustificò dicendo di aver chiesto a Ciracì un aiuto per  far reintegrare la moglie che sarebbe stata, a suo dire, ingiustamente licenziata.

Ribezzi oggi dice che non si candida più. Lui comunque resta convinto che il suo atteggiamento è corretto e che “bisogna aiutare” chi ha bisogno.  Lo scrive testualmente su Facebook a seguito dei commenti al post di Amati: “Un cugino,un conoscente, un amico ecc…bisogna aiutare chi ha bisogno”.

Convinto lui. Speriamo non  siano convinti anche gli altri politici.

Lu.Po.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*