INTERVENTO/ Grande apprezzamento per il lavoro che sta’ svolgendo la task force anti-caporalato nella provincia di Brindisi, impegnata a scardinare, la dove presente, quel sistema di sfruttamento che danneggia non solo i lavoratori ma anche le aziende oneste, che si caratterizzano per l’eccellenza delle produzioni e per le buone pratiche di rispetto delle leggi e dei contratti.
Quindi bisogna promuovere e diffondere tra le imprese la necessità e l’interesse ad aderire alla Rete Nazionale del lavoro agricolo di qualità, per coglierne le ricadute e per distinguersi nel contesto generale in cui le aziende operano.
Anche perché non solo con l’azione repressiva si può pensare di sconfiggere il caporalato, ma va affrontata da tutte le forze in campo dalle istituzioni alle parti sociali, partendo dalla sezione territoriale della rete del lavoro agricolo di qualità, a Brindisi costituita a fine giugno, dove affrontare il tema del mercato del lavoro, affinché si possano sperimentare nuove forme di collocamento pubblico, che permetta l’incontro tra domanda e l’offerta di lavoro in agricoltura in un luogo pubblico e a gestione pubblica e affrontare il tema del trasporto arma di ricatto nelle mani dei caporali, facendo cosi funzionare anche la seconda parte della legge 199/2016, che rappresenta quella propositiva.
Una legge considerata best practice a livello europeo, che va applicata in tutte le sue parti, così come affermato dal neo ministro all’agricoltura Teresa Bellanova subito dopo la cerimonia d’insediamento, considerando la piaga del caporalato una tra le priorità da affrontare.
Come segretario provinciale della Flai Cgil sono convinto che con il nuovo Ministro all’agricoltura verrà data un’accelerata per debellare il fenomeno del caporalato, anche perché, Teresa è una che ha affrontato in prima persona i caporali quando ricopriva incarichi sindacali nella Cgil e nella Flai-federbraccianti e ha dato un grande contributo per l’approvazione della legge 199/2016.
Antonio Ligorio
segretario Generale FLAI CGIL Brindisi
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