L’estate sta arrivando, ecco dove non si può fare il bagno

BRINDISI – Prima di prepararvi a scendere in spiaggia, controllate che la vostra non sia pericolosa e soprattutto vietata. Il Commissario Cesare Castelli ha emanato un’ordinanza comunale per cui si vieta la balneazione, a partire da oggi (17 maggio) in diversi punti della costa brindisina.

Il pericolo è sempre quello: il crollo della falesia, riconosciuto in gergo tecnico con la sigla PG3, che segnala le “aree a pericolosità geomorfologica molto elevata”. A questo, si aggiungono anche i tratti di costa con divieto di balneazione “per motivi igienico-sanitari o per l’interdizione di aree marine sottoposte a tutela”.

Alcuni di essi sono però vietati solo per un determinato periodo di tempo. L’ordinanza, infatti, è temporanea e vige finché non verranno messe in campo tutte le operazioni per mettere in sicurezza i tratti della costa brindisina: sono state infatti attivate dalla Amministrazione Comunale tutte le attività tecnico/amministrative, presso la Regione Puglia, finalizzate al ripristino della sicurezza geomorfologica costiera ed alla rideterminazione delle perimetrazioni PAI che stabiliscono i livelli di pericolosità delle falesie.

Le aree interdette sono Canale Reale – Apani, Posticeddu – Gallico, Apani, Gallico, Gallico – Torre Rossa, Torre Giancola, Case Bianche, Sbitri, Punta Patedda, Punta Patedda – Punta_Penna, Betlemme – Bocche di Puglia, Bocche di Puglia – Materdomini, Torre Cavallo – Punta della Contessa, Punta della Contessa –Cerano.

Non è solo la spiaggia libera ad essere interdetta alle persone, ma anche gli stabilimenti balneari che ricadono in quelle aree. Ai detentori degli stabilimenti balneari o dei servizi correlati alla fruizione del mare che insistono nelle aree PG3 toccherà rendere inaccessibili i luoghi, con una recinzione dell’area di pericolo a monte della falesia con staccionata in legno formata da paline verticali, alte un metro e da installarsi all’avvio di qualsiasi attività correlata alla fruizione del bene mare, anche con paletti e corda.

Guai a trasgredire: chiunque non osservi l’ordinanza verrà punito con la multa da 100 euro per i fruitori e per tutti i bagnanti. Più salata quella per i titolari di stabilimenti balneari che non si atterranno alle regole: mille euro di sanzione. Entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza nell’Albo pretorio del comune, è ammesso il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.

BrindisiOggi

4 Commenti

  1. Buongiorno x questo abbiamo modo di sapere chi veramente votare. State attenti a chi lasciare le chiavi della nostra Città.

  2. Condivido con il commento del Sig. Antonio , mentre le altre realtà del Salento sono riusciti a produrre ricchezza dalle pietre valorizzando fino all’ultimo metro quadro dando lustro al territorio , a Brindisi invece , il letargo più assoluto anni e anni di abbandono e degrado complici anche cittadini che incrementavano al degrado
    usando la costa come discarica , cosa che accade ancora oggi. Bisogna cambiare atteggiamento pretendere dalla Regione un vero piano di recupero e rilancio , no le chiacchiere e propaganda elettorale …altrimenti saremo sempre il brutto anatroccolo della Puglia . W BRINDISI

  3. Forse senza voler esagerare siamo l ‘unica città al mondo con una costa grande senza avere neanche 100 mt di spiaggia libera decente.e poi vogliamo anche incrementare il turismo.ma per favore.i signori che si sono succeduti al comune di qualsiasi colore cosa hanno fatto per la ne città. Buona giornata .

  4. Le solite chiacchiere …sempre prima dell inizio della stagione estiva.A Brindisi nessuno vigila su questo.In pieno periodo estivo sulle spiagge dove vige il divieto di balneazione “pericolo falesia”e pieno di ombrelloni e gente stesa sulla spiaggia.Senza parlare poi……di quei lidi che sorgono sulla falesia …dove la stessa amministrazione comunale da permessi e concessioni.Ma cercate di essere più credibili….ormai la gente e piena dei vostri imbrogli.Ci auguriamo che la nuova giunta riesca a fare chiarezza su quello che succede sulla nostra costa.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*