BRINDISI- Si costituiscono in un comitato. Non si ferma l’azione di alcuni cittadini di Brindisi che si sono ammalati di tumore e i parenti degli stessi ammalati che hanno denunciato le industrie per i linfomi e le leucemie che hanno stravolto le loro vite. La loro storia è più volte finita sui giornali con tanto di esposto alla Procura per chiedere di indagare sulla loro malattia o sulla morte dei loro congiunti. Dopo l’esposto si sono costituiti nella ONLUS “VITE INQUINATE- Comitato per il Diritto alla Salute”. L’esposto fu presentato da Giorgia Masiello 28 anni, Annunziata Medico 31 anni, Giovanni Brigante 44 anni, Patrizia De Leonardis moglie di Antonio Morleo (deceduto nel 2010), Vincenzo Gaudino padre di Ida (deceduta nel 2011), e Francesco Caiulo padre di Antonio.
L’associazione avrà tra i suoi scopi quello di tenere alta l’attenzione sulle malattie da inquinamento, sostenendo quanti ritengono di esserne stati colpiti nel difficile cammino del riconoscimento e del risarcimento.
Alla luce del recente studio epidemiologico pubblicato dalla Regione Puglia all’inquinamento industriale sono riferibili anche molte malattie non tumorali.
VITE INQUINATE farà conoscere le storie di malattie da inquinamento e le porterà all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni pubbliche, politiche d giudiziarie. Uno degli scopi dell’associazione é infatti la costituzione di parte civile nei processi per i reati da inquinamento. Brindisi é sede di un vasta area inquinata per la quale non sono mai state individuate responsabilità né civili né penali e che attende da decenni di essere bonificata. L’associazione aderisce al progetto di ricerca Toxic Bios (biografie tossiche) del Environmental and Humanities Laboratory del Politecnico di Stoccolma. Ora sono proprio le vittime di quell’inquinamento a chiamare a raccolta la popolazione perché le istituzioni preposte escano dall’inerzia.
Si occuperà anche di richiedere misure di prevenzione e cura all’altezza della complessa materia delle malattie ambientali includendo tra queste anche quelle da lavoro.
BrindisiOggi
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