Legambiente boccia A2A: “Al posto della centrale un distretto sulle fonti rinnovabili”

BRINDISI– Il progetto di A2A per il futuro della centrale a carbone di Brindisi nord non convince Legambiente. Resta dubbiosa sull’uso del combustibile solido secondario, che altro non sarebbe secondo gli ambientalisti che Cdr, e avanza delle proposte per quegli impianti. “Per la centrale termoelettrica di Brindisi Nord la A2A, socio di riferimento di Edipower, dopo il 2015 prospetta l’esercizio di un solo gruppo da 320 Mw (ed è l’unico punto di connessione con il piano industriale per Moncalfone)- spiega Legambiente– da alimentare in co-combustione con carbone e Combustibile Solido Secondario (CSS), senza indicare la relativa classe di appartenenza, che altro non è che il CDR, noto come combustibile secco derivante dai rifiuti urbani. Questo significa che fino alla fine del 2015, la A2A non sembra avere alcuna intenzione di dare corso a interventi di ambientalizzazione, quali la copertura del carbonile o l’abbattimento delle emissioni inquinanti”

L’associazione ambientalista propone all’Amministrazione comunale un progetto alternativo a quello prospettato da A2A, prevedendo l’esecuzione degli impegni assunti da Edipower all’atto della stipula dell’Accordo di Programma sulla bonifica del SIN di Brindisi, procedendo alle opere di messa in sicurezza, di smantellamento e di bonifica che andrebbero realizzate parzialmente anche nel caso in cui la A2A volesse utilizzare solo un gruppo della centrale (ciò va fatto prima che la società possa seguire le orme di EVC e Dow Chemical che non hanno mai effettuato le bonifiche di loro pertinenza).

«In seguito all’intervento di bonifica – spiegano Francesco Tarantini e Fabio Mitrotti, rispettivamente presidente di Legambiente Puglia e presidente del Circolo di Legambiente Brindisi – Legambiente propone di creare, nell’area di insediamento dei gruppi della centrale da dismettere e con il diretto coinvolgimento della stessa A2A, un distretto tecnologicamente avanzato delle fonti rinnovabili finalizzato alla ricerca, alla sperimentazione, alla produzione e commercializzazione di componenti ed alla realizzazione di un impianto fotovoltaico o termodinamico con nano componenti, in sostituzione del gruppo da 320 Mw fumosamente presentato da A2A. Tutto ciò impiegando nella fase di bonifica, costruzione e gestione del Distretto i lavoratori di Edipower».

Brindisioggi

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*