Le assegnano l’alloggio comunale, paga e firma il contratto ma l’abitazione viene data ad un’altra famiglia

BRINDISI – (da il7 Magazine) Ha firmato il contratto di locazione con il Comune, ha pagato la registrazione dell’atto all’ufficio delle Entrate, e come previsto ha anticipato anche due mensilità, ma Anna Guadalupi la sua casa alla Torretta al quartiere Paradiso, non l’ha ancora vista. O meglio, nella casa che il Comune le ha assegnato vive un’altra persona, che a quanto pare avrebbe ottenuto l’assegnazione anche di un’altra abitazione comunale. Una storia paradossale. “Io non ho neanche una casa e questa persona a quanto pare ne ha due”, dice la donna.

 Anna ha 50 anni ed è invalida all’80 per cento, vive in una casa in affitto insieme a sua madre. Vanno avanti grazie alla pensione minima dell’anziana. Dopo anni sono riuscite ad ottenere l’assegnazione di una casa popolare. Erano ai primi posti nella graduatoria per l’emergenza abitativa stilata dall’ufficio Patrimonio e casa del Comune di Brindisi. Sono rientrate nell’assegnazione delle case nella zona della Torretta, quelle toccate anche agli ex abitanti di Parco Bove.

Ma mentre tutti hanno preso possesso delle nuove abitazioni, Anna e sua madre sono ancora nella casa privata in affitto, con tutta la roba imballata e uno sfratto che pesa sulle loro spalle. Tra una settimana devono lasciare questa casa perché al proprietario serve l’immobile. Una persona gentile e disponibile che già ha concesso loro di restare qualche giorno in più. Ma il tempo sta per scadere. Le due donne sono ora disperate.

 Anna è malata, e proprio quando sperava di aver finalmente risolto il problema della casa, con quella tanto attesa firma sul contratto, è iniziato il suo calvario. Mentre racconta la sua storia trema, e cerca di trattiene le lacrime per la rabbia che prende il sopravvento.  Ha in mano il contratto che le ha fatto firmare il Comune di Brindisi, ma  non solo, ha anche l’atto di registrazione che ha pagato 163 euro con due mensilità anticipate. Ha tutto, ma non la casa.

 “Ad agosto 2020 fummo convocati nella sala del Comune per l’assegnazione – racconta – in quella occasione mi dissero che a me toccava una casa in piazza Pertini, qualcuno mi fece capire che si trovava a Tuturano. Per me malata e con una persona anziana era impossibile trasferirsi nella frazione. Ma subito fu trovata una soluzione,  mi dissero che potevo fare a cambio con un’altra famiglia che aveva ottenuto una casa in via Benedetto Croce. Accettai subito. Alla fine scoprii che entrambe erano al Paradiso. Ma non ci feci caso, per me andava bene comunque, anche se più piccola. Tutte le pratiche mi furono fatte per la casa quindi in via Benedetto Croce”.

Alla signora Anna il 25 marzo scorso è stata notificata l’assegnazione dell’abitazione con allegato di planimetria dell’immobile: via Benedetto Croce, scala A, civico 12. È tutto specificato negli atti. “Ero felicissima, finalmente io e mia madre potevamo vivere serene. Ora paghiamo 400 euro di casa più il condominio, e riusciamo a farlo solo grazie all’aiuto di mia sorella. Purtroppo sono malata, ho fatto anche la chemio, e non posso lavorare, ma ora mi hanno sospeso l’invalidità”.  La casa di Anna è piena di cartoni ovunque, aveva già imballato tutto pensando di potersi trasferire al più presto alla nuova casa così come hanno fatto tutti gli altri. Nel contratto c’è scritto infatti che entro 30 giorni avrebbe dovuto occupare l’immobile. Ed invece è qui che rivendica ancora il suo diritto.

Il 30 marzo ha firmato il contratto davanti ai funzionari del Comune. Il 9 aprile le hanno consegnato la copia dell’atto regolarmente registrato. Ha firmato anche il documento sui diritti e doveri del locatario. Insomma c’è tutto, salvo le chiavi e la consegna della casa.

Dal Comune per giorni nessuno si è fatto vivo, mentre sui giornali e sulle tv locali scorrevano le immagini degli assegnatari felici nei nuovi alloggi. Anna decide così di pressare i dipendenti dell’Ufficio Patrimonio e casa, e chiede spiegazioni. Si presenta ogni giorno al Comune,  le dicono di avere un po’ di pazienza. Ma nulla. Sino a quando un giorno non riceve un messaggio da una dipendente comunale che le dice che “lunedì finalmente potrai entrare nella sua casa”.

Quel giorno arriva, e insieme al geometra del comune e ad un funzionario si recano nell’abitazione di via Benedetto Croce. “C’era una donna che aveva portato delle chiavi – racconta ancora Anna – ma quando apriamo la porta scopriamo che era abitata. In quel momento non c’era nessuno, ma all’interno erano stati posizionati dei mobili e qualcuno aveva anche fatto il caffè. Dopo qualche ricerca si scopre che era occupata dalla stessa persona con la quale ad agosto avevamo cambiato le abitazioni. Non ci potevo credere. Dal Comune non sapevano cosa dirmi. Sono tornata a casa a mani vuote”. Dopo qualche giorno la donna si è recata nuovamente a palazzo di città per capire del suo destino, e per sollecitare lo sgombero di quell’abitazione che a tutti gli effetti di legge era stata assegnata a lei. “Nessuno sapeva darmi una risposta – aggiunge – a quel punto ho chiesto di consegnarmi la vecchia casa, quella in piazza Pertini, che era stata prima assegnata a quell’uomo. Ma è venuta fuori un’altra verità: qualcuno si è lasciato sfuggire che erano state consegnate le chiavi anche di questo altro alloggio. E a quanto pare sempre alla stessa persona”.

Intanto i giorni passano Anna e sua madre devono lasciare la casa in affitto e non hanno un posto dove andare. “È una storia assurda – dice – qualcuno ha sbagliato al Comune ed ora nessuno riesce a risolvere. Disperata ho parlato con l’assessore al Patrimonio Mauro Masiello che è andato su tutte le furie per quello che è accaduto, lui non sapeva nulla di questa storia. Spero che possa risolvere al più presto affinchè sia ripristinata la legalità in questa vicenda”.

Lucia Portolano

4 Commenti

  1. Era prevedibile..adesso il Sindaco in persona si deve inginocchiare ai piedi di queste 2 donne e risolvere in giornata. Vergogna

  2. Come sempre l’alta professionalità ci contraddistingue solo nel nostro comune succedono queste cose ma come si spiega e poi dicono che non ne sapevano niente ancora peggio farebbero meglio a chiedere scusa e a levarsi di mezzo .

  3. MA….LA “BI-ASSEGNATARIA !!??” COSA DICE? VUOLE TENERSI DUE ABITAZIONI?
    LEGGO ANCHE CHE LA SIGNORA GUADALUPI è INVALIDA ALL’80%. MA…MA… NON HA DIRITTO AD UNA PENSIONE? COSA FARà QUANDO SUA MADRE NON CI SARà? DOVRà PERCORRERE UN ALTRO CALVARIO OLTRE CHE L’INVALIDITà? SPERIAMO SI RISOLVA TUTTO PER IL GIUSTO VERSO. AUGURI SIGNORA ANNA.

  4. Situazione penosa che probabilmente sarà risolta rapidamente spero con le dovute scuse.Ma dite l’assegnatario di uno degli appartamenti si é creduto unto dal Signore chiedendo una casa ne à ricevuto 2:ho fa il finto tonto, oppure cé complicità.Chi a prelevato le chiavi degli appartamenti é chi gli le à consegnate agli aventi diritto. Mi sembra un pö caricaturale come procedura se non fosse che di questa parodia qualcuno ne soffre.

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