«Attendiamo di conoscere la fonte della notizia che attribuisce a Carmine Dipietrangelo alcune frasi del colloquio intercettato in cui uno degli interlocutori si paragona al personaggio di Mercadet e, comunque, in ogni caso, per espresso e formale incarico, sul punto, ricevuto da Dipietrangelo, si contesta ogni ricostruzione allo stato fornita e diffusa all’opinione pubblica in assenza di riscontri ufficiali».
Non si è fatta attendere la replica di Carmine Dipietrangelo, uno dei nomi più pesanti emersi dalle 400 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Brindisi, Valerio Fracassi, su richiesta del procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardi. Con una nota, il legale del politico ha spiegato la posizione del suo assistito. L’avvocato Carmelo Molfetta riassume i fatti contestati a Dipietrangelo, spiegando che «Rispetto ai capi di imputazione, il gip in relazione alla posizione di Dipietrangelo ha sancito: “Il reato di turbativa d’asta contestato sino al luglio 2007 è prescritto” e comunque, in merito a questa imputazione il reato di turbativa d’asta non può essere ravvisato… dalla ricostruzione dei fatti effettuata attraverso l’alluvionale mole di intercettazioni, appare in alcuni punti piuttosto congetturali…”.
Rispetto ai successivi capi di imputazione, ossia turbativa, corruzione aggravata e falso, il gip ha statuito che “I reati sono prescritti…” e comunque “Il quadro probatorio sintetizzato non è sufficiente per provare il coinvolgimento di altri…” (rispetto alle persone sottoposte alla ordinanza custodiale nda). Anche in relazione ai capi di turbativa e falso il gip sancisce che “entrambi i reati sono prescritti…” e che comunque “…i fatti contestati non sussistono. L’ipotesi accusatoria si basa su una serie interminabile di intercettazioni dalle quali emergono contatti e sollecitazioni… non è dato comprendere dove sia l’illiceità di queste richieste…”.
Ciò detto in via del tutto riassuntiva, ma rigorosamente riportando in modo virgolettato l’estratto delle parti della ordinanza custodiale, e comunque in relazione ai fatti sinora conosciuti per come riportati negli atti ufficiali noti, ogni diversa rappresentazione della posizione processuale di Carmine Dipietrangelo è il frutto o di una scarsa conoscenza della ordinanza custodiale oppure è mera malafede.
Su espressa richiesta di Carmine Dipietrangelo riporto la sua seguente dichiarazione personale: ”Non rivesto cariche pubbliche dal 2005 e che non ne ho mai rivestite in ambito Asl. Dall’agosto di questo anno inoltre non sono più componente il consiglio di amministrazione delle Ferrovie Appulo Lucane essendo scaduto il mio mandato quinquennale”».
Maurizio Distante
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