BRINDISI- I lavoro sono terminati ma da luglio scorso è partita la fase di monitoraggio che durerà tre anni. Se qualcuno pensava di rivedere la sabbia lungo la costa dove insiste la falesia pericolante si sbagliava di grosso. Queste spiagge ai brindisini non saranno restituire, almeno per il momento, e non con questo intervento.
Il direttore dei lavori l’architetto Gianluca Casuccio è chiaro. “Il progetto- spiega- serviva solo a togliere il pericolo geomorfologico e mettere in sicurezza la falesia dal crollo, nelle zone classificate Pg3 ricadenti (cioè di massimo pericolo crollo). Il progetto era stato approvato in conferenza dei servizi. Si tratta di una rimodulazione del costone, con l’inserimento di una scogliera artificiale. Si voleva impedire che fosse colpita dal mare.”
Eppure a vista d’occhio il litorale nord dopo i lavori non sembra per nulla cambiato. Per il direttore lavori gli interventi hanno funzionato anche se bisognerà attendere la fine della fase di monitoraggio. “Abbiamo messo delle sonde all’interno della falesia questa estate potrò procedere con una prima valutazione- aggiunge- in alcuni tratti la sabbia è stata recuperata ma dipenderà dalla mareggiate, di certo a Brindisi non potranno restare 10metri di sabbia”
Dopo la fase di monitoraggio l’Autorità di bacino, che ha autorizzato i lavori ,stabilirà se declassare l’area oppure no. Per ora i cartelli sul pericolo crollo restano.
Le opere sono state realizzate dalla ditta brindisina RA Costruzioni, che si è aggiudicata la gara d’appalto per 2milioni 600mila euro. La ditta resterà a vigilare per altri tre anni.
Lu.Po.
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