MESAGNE-Lavori in corso durante le lezioni, alunna asmatica si sente male.
Accade nella scuola media “Maya Materdona” di Mesagne dove i ragazzi fanno lezione con gli operai tra calcinacci con conseguenti problemi per la salute.
A denunciare a Brindisioggi.it questo disagio è la mamma di una bambina che soffre di allergia alle polveri.
“Questo è un problema che riguarda mia figlia, ma non credo sia l’unica. Mi ha chiamato due volte da scuola perché ha difficoltà a restare in classe per la sua allergia: una volta è tornata a casa con me (e ho dovuto giustificare la sua assenza dalle restanti lezioni senza che lei avesse alcuna colpa), in un’altra occasione le ho portato l’antistaminico perché non voleva rinunciare alle lezioni. Da settembre ad oggi si è assentata solo due volte: alla scuola ci tiene e non vuole restare indietro.” Nella sua stessa classe, un’altra ragazzina sta facendo degli accertamenti e persino una docente ha chiesto agli alunni delucidazioni perché accusavano le stesse difficoltà nella respirazione.
I lavori, più che necessari per uno degli edifici scolastici più vissuti della città, riguardano il cappotto isolante del lastricato solare e delle pareti esterne, la sistemazione di due bagni e la creazione di alcune aiuole nel cortile interno. Il problema è che tutti gli ingressi, anche quelli vietati al pubblico, sono aperti e gli interventi sono partiti in contemporanea sia dentro l’istituto che fuori. Il cortile interno, adibito al momento come deposito attrezzi, in realtà è un proliferare di detriti alla mercé dei ragazzi. Gli alunni maschi, quando viene loro consentito di uscire dalla classe, non possono utilizzare il bagno del piano terra perché oggetto di lavori e sono costretti ad andare in quello del piano superiore.
La Dirigente Scolastica, Maria Santina Faggiano Semeraro ha accolto l’istanza della mamma, preoccupata per la salute della figlia, impegnandosi a trovare una soluzione. Quello che la stessa Dirigente ha paventato è lo spostamento della classe quando i lavori interesseranno quell’ala dell’istituto.
Un palliativo, poiché nessuno ha pensato a soluzioni alternative al cantiere aperto dentro e fuori dalla “Maya Materdona” dalla ditta che si è aggiudicata i lavori di efficientamento energetico della struttura. Interventi, peraltro, iniziati il 7 ottobre 2014 anziché in piena estate a causa dello slittamento della consegna dei lavori per un ricorso di una ditta barese, poi ritiratasi.
“A quel punto – dichiara la mamma – la scuola sapeva che i lavori si sarebbero accavallati alle lezioni. Anni fa, quando io stessa frequentavo questo istituto, le classi del piano terra venivano a fare lezione di pomeriggio perché non si creassero disagi. Non capisco perché non si sia pensato ad una soluzione alternativa, che garantisse sicurezza dei luoghi e della salute per tutti i bambini.”
Agnese Poci
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