CEGLIE MESSAPICA- Lavori di ristrutturazione su due trulli fantasma per coprire nuove costruzioni, tre denunciati. I Carabinieri Forestali della Stazione di Ceglie Messapica hanno posto i sigilli ad un cantiere edile, in contrada Pisciacalze nelle campagne della cittadina collinare, in esecuzione di provvedimento del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura della Repubblica di Brindisi, cui i Forestali avevano inoltrato una dettagliata informativa.
Quelli che sembravano, ed erano dichiarati, come lavori di ristrutturazione ed ampliamento entro il 20% di un complesso di 5 trulli, celavano in realtà un vero e proprio intervento di nuova costruzione edilizia, in quanto, come ricostruito da una serie di orto fotografie satellitari, il gruppo di manufatti originario era costituito solo da tre, mentre gli altri due sono risultati artatamente “inventati”, costruendovi muratura a secco a pianta circolare, fraudolentemente indicata come perimetro di due strutture crollate e da ristrutturare.
Anche una vecchia cisterna è stata ricompresa nel provvedimento, per cui erano in corso lavori per la trasformazione in piscina, al servizio di una futura struttura turistico-residenziale.
Sulla base della predetta informativa, sono stati deferiti all’ Autorità giudiziaria S.S., 52enne di Matera, proprietario del suolo, P.M. 88enne cegliese, in qualità di progettista, e A.S. 47enne pure di Ceglie, comodataria degli immobili, nonché amministratore di una società di servizi nel settore turistico-immobiliare.
I reati contestati ai tre, in concorso ed in via continuativa, sono quelli di cui all’ art. 181 del decreto legislativo n. 42 del 2004 (“Codice dei beni culturali e del paesaggio”), in collegamento con l’ art. 44, comma 1, lett. c) del Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 (“Testo unico dell’ edilizia e dell’ urbanistica”), per avere eseguito interventi edilizi senza idoneo titolo abilitativo e senza la prescritta autorizzazione per le aree sottoposte a vincolo paesaggistico, come quella in questione (“Paesaggi rurali” del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale”), oltre all’ art. 481 del codice penale, per falsità ideologica per quanto rappresentato nelle certificazioni.
BrindisiOggi
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