FASANO – «I lavori stanno per partire, la ditta ha comunicato che la data d’inizio dovrebbe essere il prossimo 26 febbraio. In tutto ci vorrà, al massimo, un mese, un mese e mezzo». Stefano Rossi, direttore amministrativo dell’Asl di Brindisi, interviene per esporre il punto di vista dell’azienda in merito alla vicenda riguardante la ristrutturazione dei locali del presidio ospedaliero di Fasano, dove 15 pazienti vengono sottoposti a dialisi. Gli utenti saranno trasferiti a Oria, a circa 60 chilometri da Fasano. Il trasporto sarà, come al solito, rimborsato dall’Asl in base ai chilometri percorsi ma la distanza considerevole agita chi deve sottoporsi quasi quotidianamente alle lunghe sedute di dialisi. «È dal 2009 che gli utenti, a ragione, ci chiedono di intervenire per ammodernare la struttura che, essendo un ex convento, presenta degli evidenti limiti sia dal punto di vista progettuale sia da quello dell’usura del tempo. Quest’estate – prosegue Rossi – ho anche incontrato l’associazione dei pazienti dializzati di Fasano e, nell’occasione, raggiunsi con loro un’intesa di massima per l’avvio di tali, necessari, lavori. Ora che l’obiettivo è a portata di mano, sarebbe un peccato buttare tutto all’aria per un sacrificio cui l’utenza deve sottoporsi per godere, poi, dei benefici dell’intervento che abbiamo previsto». I pazienti avevano chiesto di potersi trasferire a Ostuni ma il permesso gli è stato negato per difficoltà logistiche e di personale. Un’altra proposta alternativa, anch’essa bocciata, è stata quella di frazionare i turni in modo da avere meno utenti in contemporanea e rispettando, così, il rapporto paziente/spazio. Si è anche provato a farsi mettere a disposizione un autobus che potesse accompagnare tutti in una volta ma, anche in questo caso, il no dell’azienda è stato irrevocabile. «Non mi sembra il caso di organizzare una sorta di “Gruppo vacanze Piemonte” – spiega Rossi – tra ritardi, esigenze particolari e inconvenienti si rischia di trasformare un normale trasporto, sebbene più lungo del solito, in un’odissea. La mia idea a riguardo di questa polemica è che, dietro le legittime richieste dei pazienti, ci sia qualcuno che fomenti il malcontento perché abituato a recarsi al lavoro a piedi. I pazienti che usufruiscono del servizio di dialisi a Fasano si recano presso la struttura tutti in auto e accompagnati anche perché provengono, in buona parte, dai centri limitrofi. Capisco che spostarsi a Oria rappresenti un disagio ma, essendo per un periodo limitato a un mese o poco più, credo che, venendosi incontro, un sacrificio possa farsi, almeno a fronte dei benefici che i lavori apporteranno a tutti, pazienti in primis».
Maurizio Distante
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