Lavoratori Santa Teresa ancora in protesta, nuovo incontro in Prefettura

BRINDISI – Lavoratori Santa Teresa ancora in rivolta. Nella giornata di ieri (27 marzo) un dipendente della società in house della Provincia di Brindisi è salito sul cornicione del tetto minacciando di buttarsi di sotto. Il 4 aprile dovrebbe svolgersi una riunione in Prefettura allo scopo di capire quali prospettive hanno i lavoratori della Santa Teresa.

Continua l’occupazione del tetto della Provincia di Brindisi da parte dei lavoratori della Santa Teresa con il sostegno del sindacato Cobas per protestare sulla mancata concessione della cassa integrazione in deroga.

“Continua la protesta – scrivono dal sindacato Cobas – la conseguente impossibilità di realizzare i corsi di riqualificazione professionale, per l’impossibilità ad attuare nuovi possibili programmi lavorativi, contro il Governo che non ha ancora mandato gli esigui ed insufficienti fondi per la manutenzione di scuole e strade. Siamo ad un passo dal tracollo finanziario che può portare alla chiusura di Santa Teresa per fallimento”.

“La goccia che ha fatto traboccare il vaso – si continua a leggere nella nota – ed ha dato inizio alla protesta è stata la diffusione di notizie provenienti dal Ministero dello sviluppo economico che davano per certo la esclusione dalla cassa integrazione dei lavoratori della Santa Teresa e della Albaservice, società in house della Provincia di Lecce”.

Dopo questa notizia, immediati sono stati i contatti tra il sindacato Cobas e la Regione Puglia. Una sorta di ponte della disperazione che si è concluso verso le ore 13 con l’incontro con l’assessore Regionale al Lavoro, Sebastiano Leo.

“La Regione Puglia –afferma il sindacato – ha spedito il giudizio “Pro Veritate” del professore Vito Pinto al Ministero per lo sviluppo economico a sostegno delle ragioni che porterebbero al sì per la erogazione della cassa integrazione in deroga. L’assessore ha riferito inoltre che la Regione Puglia è pronta a partire per Roma nei prossimi giorni con una delegazione allo scopo di riaffermare il diritto dei lavoratori pugliesi ad ottenere la cassa integrazione. L’unica nota positiva proviene dalla società Santa Teresa che ha riconfermato quello già pattuito alcuni giorni fa dando ai lavoratori un ulteriore acconto di 500 euro allo scopo di superare qualche difficoltà del momento”

Intanto, l’amministratore Giuseppe Marchionna ha informato di tutto questo il presidente della Provincia, Domenico Tanzarella, a cui ha confermato il suo impegno verso i lavoratori nonostante le gravi preoccupazioni provenienti da Roma.

Inoltre, il sindacato Cobas si è presentato in Prefettura, dove ha avuto un lungo colloquio con il vicario del prefetto, dottoressa Erminia Cicoria, anche alla presenza del dottor Padovano.

“Sono state esposte le ragioni dei lavoratori e la necessità di un intervento chiarificatore presso il ministero dello sviluppo economico a Roma.  Il sindacato Cobas di Brindisi e di Lecce sostengono le proteste di questi giorni pronti ad affrontare la trasferta romana, ma questa volta per chiudere i conti con chi sta affamando quasi trecento famiglie” conclude il Cobas.

BrindisiOggi

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