Lavoratori ex Nubile, sindacati incontrano Amiu, “Assumete i 4 lasciati a casa per ritorsione”

BRINDISI – Il Sindacato Cobas ha incontrato nella mattinata di oggi (4 gennaio) insieme ad altre organizzazioni sindacali, la società Amiu per il passaggio dei lavoratori provenienti dalla ditta Nubile, la stessa che ha gestito sino a pochi giorni fa l’impianto di Cdr e della discarica di Autigno.

Alla riunione odierna, erano presenti, per l’Amiu Puglia, l’avvocato Gianfranco Grandaliano (presidente pro tempore dell’azienda), l’ingegnere Antonio Di Biase (direttore generale dell’Azienda), il dottor Luigi Cisternino (capo area servizi personale e risorse finanziarie); per la Fp Cgil territoriale Antonio Macchia, per la Uilt Traspèorti Bruno Modesto e Cosimo Greco; per la Fiadel Luciano Saponaro e Roberto Aprile per  Cobas.

L’incontro, sebbene non sia risultato soddisfacente, è servito a porre le premesse per una successiva riunione alla presenza della Regione Puglia e dei comuni brindisini dove trovare le opportune soluzioni occupazionali.

L’Amiu si è dichiarata disponibile a svolgere il servizio di raccolta in modo provvisorio assumendo a tempo indeterminato del personale che risulti essere stato alle dipendenze (sempre a tempo indeterminato) della società cessante da almeno 240 giorni precedenti la cessazione dell’affidamento.

“Come sindacato Cobas – dichiara Roberto Aprile – abbiamo posto particolare attenzione al problema dei 4 lavoratori precari lasciati a casa da Nubile per ritorsione. Dagli altri 8 precari riassunti, allora la ditta Nubile  chiese ed ottenne  una giornata doppia del normale: in pratica, hanno lavorato per mesi 12 ore al giorno invece di 6. Noi chiediamo la tutela occupazionale per tutti, ma  che i primi a rientrare siano i 4 precari perché assume un particolare valore etico e morale, al di là del fatto che gli altri possono usufruire di ammortizzatori sociali e loro no”.

“Quello su cui vogliamo porre l’accento – continua – è che questa città, questa provincia, deve essere risarcita dei danni ambientali e sociali che ha subito nel corso degli anni. La Regione deve rimboccarsi le maniche e fare ciò che non è stato fatto finora per quel territorio martoriato. Solo questo produrrà la soluzione occupazionale che cerchiamo”.

BrindisiOggi

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