I lavoratori in difesa di Jindal:”Lo stabilimento di Brindisi al top per la sicurezza, e rispettati tutti i diritti”

BRINDISI-  Un investimento nello stabilimento Jindal di Brindisi da 12milioni di euro di cui  solo un terzo finanziato da fondi comunitari, nelle ultime settimane alcune notizie pubblicate ipotizzavano mancata sicurezza nel nuovo cantiere e lo sfruttamento dei lavoratori. In difesa dell’azienda scendono in campo i rappresentanti sindacali dei lavoratori. Gli RSU di Cgil, Cisl  e Uil hanno attraverso una nota ufficiale replicano alle notizie circolate su alcuni organi di informazione. Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota dei lavoratori.

“Con riferimento ai numerosi articoli di stampa pubblicati sulle testate giornalistiche locali, riguardanti lo Stabilimento Jindal Films di Brindisi, le RSU chiariscono alcuni aspetti riportati in modo impreciso dagli autori degli articoli citati. Jindal Films ha acquisito dalla precedente proprietà l’intero gruppo che, a livello mondiale, comprende non solo lo stabilimento di Brindisi ma, in Europa, anche Olanda e Belgio; due siti in America; un sito in India e tre centri ricerche. La capacità attrattiva del sito di Brindisi non deriva solo dalla possibilità di avvalersi di fondi pubblici (comunitari) ma, anche e soprattutto, dall’altissima professionalità dei lavoratori che, nel corso degli anni, ha permesso di produrre ricavi molto interessanti con ottimi margini di profitto, che hanno indotto la proprietà ad investire sul sito. La sicurezza sui luoghi di lavoro rimane il primo obbiettivo, sia all’interno dello stabilimento, che sul cantiere. I dati che dimostrano questa vision, sono a disposizione di tutti, e sono inconfutabili. Lo stabilimento di Brindisi negli anni passati ha ricevuto riconoscimenti significativi sul versante sicurezza, e questo è motivo d’orgoglio per il Plant. Senza alcuna forma di autocelebrazione, vorremmo sottolineare il lavoro svolto a livello contrattuale per lo stabilimento di Brindisi, che ha portato considerevoli benefici ai lavoratori da noi rappresentati. Essi hanno potuto fruire, infatti, per l’anno 2016, di un rilevante premio di risultato, nonché di un significativo aumento sulla paga oraria. A coloro che fanno parte della squadra di emergenza, dopo un’accurata formazione interna ed esterna su tutti gli aspetti di sicurezza, è riconosciuta un’indennità economica in busta paga. Il buono pasto è stato spostato in busta paga ed è legato a tutti gli enti contributivi. L’accordo sul Welfare prevede un corso di inglese per tutti i figli dei dipendenti che frequentano la scuola elementare, pagato integralmente dalla Direzione Aziendale. Ricordiamo, ancora, il “Family Day” – organizzato tutti gli anni nel periodo natalizio – nell’ambito del quale l’azienda consegna ai figli dei dipendenti sia il regalo dell’Epifania, sia borse di studio per i ragazzi più meritevoli. Attraverso accordi sindacali si è condiviso il livello di risorse che la Direzione storna annualmente al Cral aziendale. Tutto ciò consente al CDA del Cral di fornire ai dipendenti un’ampia gamma di servizi, tra i quali: visite mediche, assicurazioni, convenzioni, pacchi natalizi e pasquali, etc.. Infine, l’azienda riconosce un contributo per le vacanze studio dei figli dei dipendenti che frequentano le scuole superiori. E per finire l’accordo stipulato con vari Istituti Scolastici di Scuola Media Superiore della Provincia di Brindisi sull’ “Alternanza Scuola Lavoro “, che ha consentito solo per l’anno 2017 a 34 studenti lavoratori, di effettuare il tirocinio completo di 160 ore obbligatorie previsto dalla legge in oggetto. Le O.O.S.S., nella fattispecie la RSU, sono state in questi anni – soprattutto dall’avvento di Jindal nel 2013 – tutt’altro che silenti. Basti pensare al ricorso al Prefetto per la vertenza “Nuova Veneta” e alla dichiarazione di 24 ore di sciopero, sempre coadiuvati dal Prefetto per quanto concerne l’organizzazione del lavoro. Non più di un mese fa, in occasione di un cambio di appalto che vedeva coinvolte le sorti di 35 lavoratori e dove la situazione non era delle più semplici, la RSU, insieme alla Direzione Aziendale, ha individuato una soluzione migliorativa rispetto alla precedente gestione, che tutelerà i lavoratori in questione nel proseguo dell’attività lavorativa. Si è intervenuti come RLS su tutti gli argomenti che riguardano la sicurezza dei lavoratori dotando, ad esempio, quelli che operano durante la fase di pulizia degli impianti di metallizzazione dei DPI appropriati. Anche attraverso consulenze esterne, inoltre, si è intervenuti sul delicato argomento dello “Stress da lavoro correlato“, e si è partecipato alla modifica dei documenti della VDR. In azienda il rapporto di lavoro è regolato dal CCNL nazionale Gomma Plastica, oltre che dalle normative vigenti e quando sono stati lesi i diritti dei lavoratori, le controversie sono state portate all’attenzione degli organi competenti. Prima di concludere, esprimiamo meraviglia per l’atteggiamento – quasi da censura – riportato dagli articoli di stampa citati, nei confronti di un’azienda che nel corso degli anni non ha mai fatto ricorso alla CIGO, che attualmente è in fase di espansione e che ha portato solo benefici al territorio. Per finire, ricordiamo l’impegno continuo degli RLS a monitorare tutti gli aspetti concernenti la sicurezza dei lavoratori interni ed esterni alla Jindal Films di Brindisi, pur essendo l’azienda a basso impatto ambientale. Tanto dovevamo per chiarezza. Anni di serio lavoro non possono essere messi in discussione da informazioni imprecise ed errate riportate in articoli di stampa”.

BrindisiOggi

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