BRINDISI- Prima notte all’agghiaccio per i lavoratori della Santa Teresa che da ieri hanno occupato il tetto della Provincia di Brindisi per protestare contro i licenziamenti.
Con coraggio ed ostinazione hanno intrapreso questa dura battaglia nella speranza di trovare una soluzione per salvare 120 posti di lavoro. Questa mattina hanno incontrato il prefetto Annunziato Vardè che si farà da mediatore con Regione e Governo centrale.
Ieri il presidente della Provincia Maurizio Bruno ha lanciato alla Regione una proposta, una permuta: la Cittadella della Ricerca in cambio della salvezza della Santa Teresa. La Regione al momento non ha ancora risposto.
Contemporaneamente il sindacato dei Cobas, attraverso Bobo Aprile ha contattato i parlamentari brindisini chiedendo un aiuto a farsi da tramite con il governo centrale.
“Abbiamo contattato il senatore Tomaselli che ha parlato con il neo Ministro per il Mezzogiorno, De Vincenti “ ha detto Bobo Aprile. “Sarà in corso un decreto legge per 650 milioni da destinare alle funzioni fondamentali per le province. Quindi c’è la possibilità che finalmente arrivino le risorse per risollevare la Provincia di Brindisi”.
La battaglia dei lavoratori della Santa Teresa si combatte così su diversi fronti.
“Abbiamo chiesto il ritiro dei licenziamenti o aspettare i 120 giorni utili prima del licenziamento ossia il 19 gennaio- dice il sindacalista- Cerchiamo di racimolare tempo, ci serve tempo. Si è discusso anche sulla possibilità della cassa integrazione in deroga”.
Questa mattina le forze dell’ordine, questore e comandante del Comando provinciale dei carabinieri, hanno chiesto un segnale di disponibilità agli operai invitandoli ad interrompere la loro protesta scendendo dei tetti del palazzo dell’ente.
“Mi spiace- ha risposto Bobo Aprile a nome dei lavoratori della Santa Teresa – Noi non molliamo”.
BrindisiOggi
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