L’Autorità di vigilanza apre un’indagine sull’appalto Monteco

BRINDISI- Licenziato due volte, la seconda quando non era neanche assunto. Denunciato dall’azienda perché in un’intervista aveva parlato di azioni persecutorie nei suoi confronti. Il caso dell’ex direttore del centro servizi di Brindisi Piero Gioia comincia ad avere dei risvolti pubblici nella vicenda degli appalti dei rifiuti alla società Monteco. Dopo varie segnalazioni su mancate risposte per due anni da parte del Comune di Brindisi a lettere e spiegazioni di Gioia attraverso il suo legale Massimo Ciullo, ex assessore della giunta Mennitti,  interviene l’Autorità di vigilanza contratti pubblici che si concentra sull’affidamento del servizio di igiene urbana da parte del Comune di Brindisi alla Monteco. L’Autorità di vigilanza ha avviato un’istruttoria nei confronti del Comune per verificare la legittimità dell’affidamento del servizio. Ha chiesto tutta la documentazione entro 90 giorni.  Tutto è partito dalle continue lamentele di Gioia sullo stato del locale in cui operavano i dipendenti. Da lì la richiesta al Comune di mostrare l’agibilità delle strutture, risposta che è arrivata solo dopo due anni, dove si evidenziano delle difformità di carattere edilizio, mentre è ancora pendente la procedura in ordine all’agibilità dei locali. Intanto la battaglia legale tra  Gioia e Monteco va avanti e  l’azienda si occuperà per altri quattro mesi l’appalto a Brindisi. “Sia chiaro- ha affermato Gioia, durante una conferenza stampa organizzata con il suo legale- non c’è nessun progetto o programma contro la società, non voglio neanche essere rintegrato al mio posto, voglio solo difendere la mia dignità, moralità e professionalità”

Lu.Po.

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