BRINDISI– Massimiliano Latorre e Salvatore Girone hanno salutato le loro famiglie questo pomeriggio ed ora si trovano presso la Caserma Carlotto del Reggimento San Marco a Brindisi. Questa sera stessa saranno scortati sino all’aeroporto militare Pierozzi per prendere un volo diretto a Roma e da lì rientrare a Kochi, in India. Termina qui la “licenza” su cauzione per i due marò italiani, accusati dell’uccisione di due pescatori indiani. Dodici giorni appena trascorsi tra l’affetto delle loro famiglie, un regalo di Natale, ma ora si riparte. L’India, secondo gli accordi presi con il governo italiano, aveva, infatti, concesso ai due militari quindici giorni a patto che allo scadere del termine sarebbero rientrati per affrontare il processo di fronte all’Alta Corte del Kerala per omicidio. Un patto d’onore costato al nostro paese una cauzione di quasi un milione di euro. In questi giorni si è parlato tanto di come poter impedire che i due marò ritornino in India dove se fossero condannati per omicidio rischierebbero la pena di morte. Non solo, Girone e Latorre tornano in un luogo ostile e questo preoccupa il governo italiano, poco prima della loro partenza all’aeroporto di Kochi ci sono state proteste. I manifestanti hanno lanciato slogan ostili nei confronti dei marò e mostrato bandiere nere. Si dice che il governo italiano stia facendo opera di intelligence per risolvere questa situazione, ecco anche perché Girone e Latorre stanno rientrando prima del previsto a Roma, dove dovrebbero rimanere per qualche giorno prima della partenza verso l’India prevista nel fine settimana.
Lu.Pez.
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