BRINDISI – ( da il7 Magazine) “Ho chiesto scusa alla signora Anna a nome del Comune. Entro i primi giorni di luglio entrerà nell’abitazione comunale che le è stata assegnata. Non mollerò sino a quando questa storia non sarà chiusa”. Mauro Masiello, assessore Patrimonio e casa del Comune di Brindisi ha intimato all’uomo che occupa la casa assegnata ad Anna Guadalupi, brindisina di 50 anni, di lasciare l’abitazione. Una storia paradossale quella di questa donna. La cinquantenne ha firmato il contratto di locazione con il Comune, ha pagato la registrazione dell’atto all’ufficio delle Entrate, e come previsto ha anticipato anche due mensilità, ma la sua casa alla Torretta al quartiere Paradiso, non l’ha ancora vista. O meglio, nella casa che il Comune le ha assegnato vive un’altra persona, che ha ottenuto l’assegnazione anche di un’altra abitazione comunale. Ma a quanto pare, stando alla ricostruzione fatta dagli uffici di palazzo di città la vicenda è ancora più ingarbugliata.
Era l’agosto del 2020 quando Anna Guadalupi e un altro assegnatario (che già abitava in una casa comunale e aveva chiesto di cambiarla) fanno uno scambio consensuale tra le due abitazioni. Uno scambio regolare autorizzato dallo stesso Comune: ad Anna Guadalupi viene così fatto il contratto per una casa più vecchia in via Benedetto Croce dove già abitava l’assegnatario, e a questi per una casa nuova in piazza Pertini, tutte al Paradiso. Ma mentre l’altro assegnatario tre settimane fa è andato a vivere nella nuova casa, così come tutti gli altri assegnatari, compresi gli abitanti di Parco Bove, Anna invece è rimasta senza un tetto. L’uomo infatti in un primo momento avrebbe detto al Comune di aver bisogno di un po’di tempo per liberare la casa di via Benedetto Croce dei mobili che erano all’interno. La signora Anna ha così aspettato, nel frattempo però i tecnici comunale hanno consegnato all’uomo le chiavi della casa nuova, quella in piazza Pertini. E così è accaduto che l’uomo ne avesse due, e la donna nessuna.
Ma non finisce qui. Ad un certo punto dal Comune chiamano la signora dicendole che erano pronti a consegnarle finalmente la casa, ma quando la mattina aprono la porta dell’immobile questo era ancora abitato: c’era l’arredamento all’interno, e qualcuno aveva anche fatto il caffè, anche se in quel momento non c’era nessuno. “Alla fine si è presentato un uomo – dice l’assessore Masiello – che sarebbe lo zio dell’altro assegnatario. Ha riferito di aver occupato quella casa per 10 anni, senza alcun titolo. Nel frattempo ci ha presentato una sanatoria, perché la legge regionale prevede la possibilità di sanare la propria situazione abusiva se si dimostra di aver vissuto per tre anni consecutivi nell’immobile a partire dal 2011. Noi abbiamo rigettato la sanatoria e abbiamo intimato all’uomo di lasciare la casa. Il suo avvocato ha inviato un atto formale in cui dice di rinunciare all’abitazione e che libererà la casa entro l’1 luglio. Mentre al nipote faremo decadere il diritto di assegnazione”.
Intanto i giorni passano e la signora Anna è senza la sua casa. Non solo, rischia di restare senza un tetto sotto il quale dormire perché deve lasciare l’attuale abitazione, in quanto al proprietario serve l’immobile. La donna è invalida all’80 per cento, e le è stata sospesa anche la pensione di invalidità. Vive con la mamma malata, che percepisce solo la pensione minima. Pagano un affitto di 400 euro al mese più il condominio, riesce ad andare avanti solo grazie all’aiuto di sua sorella. Per il mese di giugno ha dovuto fare una colletta per pagare l’affitto. Quando a marzo scorso le è stata notificata l’assegnazione dell’immobile comunale, con tanto di piantina allegata, non stava più nella pelle. Finalmente aveva risolto il problema della casa e poteva vivere più serena con sua madre. Invece era solo l’inizio di un calvario.
Purtroppo a causa dei suo problemi di salute non può più lavorare, e non ha i soldi per continuare a pagare l’affitto ad un privato. Prima faceva la oss. “Ma ora ho bisogno io di essere accudita”, dice. La sua casa è piena di scatoloni e di roba già imballata, dopo aver firmato il contratto con il Comune e pagato la registrazione (163 euro con due mesi anticipati) mancava solo il trasloco, ed invece lo hanno fatto tutti, tranne lei. “Sono arrabbiata ed in collera – afferma la donna – ritengo di aver subito un’ingiustizia. Qui c’è qualcuno che ha due case, ed io neanche una. Quando sono andata al Comune per chiedere spiegazioni nessuna sapeva darmi una risposta. Confido nell’impegno dell’assessore Masiello, ma i giorni passano, e non cambia nulla ed io e mia madre a fine mese saremo in mezzo ad una strada”.
Anna Guadalupi si è rivolta all’avvocato Alessandro Formosi per tutelare i propri diritti. “Non chiedo niente – aggiunge – solo che venga rispettata la legge. Ed ho intenzione di sporgere denuncia”.
Intanto un errore è stato commesso: qualcuno dal Comune ha consegnato le chiavi all’altro assegnatario senza verificare se questi avesse liberato prima l’altra casa. “È stato un errore – ammette l’assessore Masiello – per questo ho dato disposizione all’Ufficio casa di non dare più chiavi a nessuno sino a quando non c’è la casa vuota. Non accadrà mai più”.
Lucia Portolano
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