BRINDISI – «Alena mi ha accolta dicendomi: “Qui sono tutti angeli”. In un contesto così difficile come quello che la donna sta vivendo, è bello sapere che c’è una struttura capace di trattare dei casi così complicati». Elena Gentile, assessore regionale al welfare, ha raccontato così il suo incontro con Alena, la 42enne badante bielorussa che giovedì mattina è stata quasi uccisa dal suo ex compagno, il 51enne tarantino Cosimo Ottaiano. L’assessore ha confermato la vicinanza delle istituzioni che continueranno a seguire da vicino la storia della donna anche una volta che sarà dimessa.
«Le staremo accanto e faremo quel che ci sarà da fare – ha dichiarato l’assessore – Vorrei sottolineare la grandissima qualità del reparto in cui Alena si trova che mi fa ben sperare per la sua sorte». Alena, come confermato dal dottor Mario Gazzabin, chirurgo plastico del grandi ustioni di Brindisi, è ancora in prognosi riservata e ha davanti a sé un cammino lungo e difficile. «La prognosi è ancora riservata. Le sue condizioni sono gravi e abbiamo iniziato la prima di una lunga serie di fasi operatorie. La grande forza d’animo di Alena è un elemento importante a suo favore nel cammino verso la guarigione ma la strada è ancora lunga».
All’incontro era presente anche Anna Rita Lemma, consigliere regionale del Pd, la quale ha anche parlato alcuni minuti tramite l’interfono con la 42enne. «Le siamo molto vicini in questo momento di sofferenza. Forza, forza, forza – queste le parole pronunciate dal consigliere che ha aggiunto – Siamo agghiacciati da questa vicenda: purtroppo questi fatti di cronaca si susseguono con una frequenza sempre più preoccupante e non sempre si portano alla ribalta come meriterebbero». Al fianco di Alena ci sono sempre Francesco Lupo, il suo avvocato, e Giuseppe Stasolla, il presidente dell’associazione VersoEst, insieme all’amica della donna che, probabilmente, è riuscita a salvarle la vita.
«La sua amica è arrivata dopo che Ottaiano le aveva dato fuoco – racconta Stasolla – Ha preso una coltellata anche lei ed è sotto shock, però, ha salvato la vita alla sua amica». La vicenda di Alena, così come raccontata da Stasolla e da Lupo, è agghiacciante: giovedì mattina, la donna era nella casa di Taranto presso cui prestava servizio come badante. Intorno alle 11.30, Ottaiano, per nulla rassegnato alla fine del rapporto che lo legava sentimentalmente alla 42enne, è piombato nell’abitazione e, armato di coltello, ha colpito ripetutamente Alena all’addome, prima di cospargerla di benzina e darle fuoco. Il provvidenziale arrivo della sua amica, che si è beccata una coltellata e ha preso la sua dose di botte, ha, probabilmente, impedito un finale più tragico di questo. Tutto ciò, nell’indifferenza o nella paura d’intervenire mostrata da alcuni testimoni che, ora si sono dileguati. L’avvocato Lupo, che cura gli interessi della vittima, non usa mezzi termini.
«Siamo davanti all’ennesimo caso di tentato femminicidio. Il gip Patrizia Todisco ha confermato il fermo di Ottaiano sul cui capo pendono accuse molto pesanti che vanno dallo stalking fino al tentato omicidio». Lupo, poi, sottolinea l’importanza, in casi come questo, della visita dell’assessore Gentile ad Alena. «La vicinanza delle istituzioni è fondamentale affinché si sensibilizzi l’opinione pubblica: queste tragedie non devono accadere mai più».
Maurizio Distante
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