BRINDISI – Un’opera complessa, ricca e scarna allo stesso tempo, che porta all’essenza del suo essere il significato della via Crucis. È a firma dello scultore latianese Carmelo Conte la via Crucis realizzata per la chiesa di San Giuseppe di Brindisi, benedetta dall’arcivescovo della diocesi Brindisi-Ostuni Mons. Domenico Caliandro durante una santa Messa il 2 novembre scorso.
Un impianto classico, con 14 stazioni tradizionali, create con un linguaggio comprensibile a tutti e che non ricerca l’ermeticità del messaggio, con immagini descrittive e intuitive. La tecnica utilizzata, con figure modellate a tutto tondo, applicate ad un piano di terracotta, dando l’effetto all’opera di un altorilievo. È nei dettagli inseriti da Conte che si evince la peculiarità dell’opera. Un prodotto unico, realizzato ad hoc che ha un fascino profondo, ben lontano dalle opere realizzate in scala.
Un’opera per meditare e pregare, così come è stata chiesta da don Vincenzo Piccoli e ideata da Carmelo conte, che dal 1967 alterna nella sua attività artistica la pittura con la scultura. Con le sue mostre, da Brindisi a Firenze, passando per Milano, Mestre, Padova, Torino e Verona e oltre i confini nazionali, Carmelo Conte riscuote giudizi sempre positivi dai critici più qualificati.
Diversi i monumenti realizzati a Francavilla Fontana (Al Carabiniere), Oria (Vittime del Caporalato), Torre Santa Susanna (Milite Ignoto), Carovigno (Sbandieratore) e quello in Francia, dedicato agli aviatori del SAR vittime di un incidente di volo nel 2008. Ma è nell’arte sacra che Conte esprime il suo picco massimo, trovando essenza, spiritualità e consapevolezza del Creato e, plasmando la materia in una sorta di estasi, tenta di penetrare il Ministero di Dio.
Foto Margherita Bardaro
A.P.
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