L’Arma dei carabinieri compie 200 anni: «Nostro ruolo fondamentale per preservare le Istituzioni»

BRINDISI – Correva l’anno 1814 e Vittorio Emanuele I, rientrato a Torino dopo la caduta di Napoleone, con l’emanazione delle Regie Patenti, istituì “un Corpo di militari, distinti per buona condotta e saggezza, chiamati col nome di Corpo dei Carabinieri Reali” allo scopo di “ristabilire e assicurare il buon ordine e la pubblica tranquillità… Scoprire e sottoporre al rigore della Legge i malviventi e i male intenzionati e per prevenire le perniciose conseguenze che, da simili soggetti, sempre odiosi alla Società, possono derivare a danno dei privati cittadini e dello Stato”.

SONY DSCSono passati 200 anni ma le parole del documento firmato dall’allora re suonano più attuali che mai. Basta guardarsi intorno e osservare la realtà che ci circonda per comprendere quanto l’operato dei Carabinieri incida nella vita di ognuno di noi in termini di sicurezza e di esempio per abnegazione di fronte al dovere di proteggere la popolazione civile dalle minacce che, oggi come ieri, provengono dalle parti malate della società. Stamattina, presso il comando provinciale dei Carabinieri di Brindisi, si è tenuta una cerimonia per il bicentenario della fondazione dell’Arma e la manifestazione è stata anche l’occasione per fare il punto sui risultati ottenuti e sugli obiettivi fissati per il prossimo futuro.

SONY DSC«Celebriamo oggi, con forma improntata alla massima sobrietà e con una cerimonia esclusivamente militare – ha affermato nel suo discorso ai colleghi il colonnello Andrea Paris – la ricorrenza del bicentenario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri. L’Arma, in questi primi 200 anni di vita, quotidianamente sempre presente nelle vicende militari e civili d’Italia, si è sviluppata ed evoluta, ed è oggi una Forza Armata moderna ed efficiente, in servizio permanente di polizia. Ciò che è rimasto saldo e immutabile sono la sua natura militare e il suo duplice ruolo, militare e di polizia, caratteristiche irrinunciabili. L’Arma nasce come forza militare caratterizzata da tale peculiare duplicità di ruolo e tale è rimasta, fedele a se stessa e alla missione avuta, per due secoli. Questa è la nostra essenza. L’Arma o è tale o non è: non vi è altra via da percorrere».

Durante la cerimonia sono stati passati in rassegna i momenti più intensi del percorso bicentenario dei Carabinieri: dalle battaglie condotte con onore nei due conflitti mondiali fino a fatti più recenti che hanno riempito la cronaca dei nostri giorni come le operazioni all’estero in Libano, Somalia, Bosnia, Kosovo, Iraq, Afghanistan, per nominare solo alcuni teatri d’intervento. Tra i numerosi caduti in operazioni, sono stati ricordati i 12 Carabinieri che hanno perso la vita a Nassiriya, il 12 novembre 2003, insieme a 5 militari dell’Esercito e 2 connazionali civili.

Ma i carabinieri non sono solo il corpo delle missioni fuori dai confini italiani, anzi, l’Arma rappresenta da sempre un punto di riferimento della cittadinanza contro il potere delle mafie di ogni tipo. «Fondamentali per preservare l’Istituzione, oggi come allora – ha proseguito il colonnello Paris rivolgendosi ai militari presenti alle celebrazioni – sono le Stazioni Carabinieri che costituiscono il tessuto nervoso del sistema della sicurezza del Paese. Ma le Stazioni sono fatte di Carabinieri, donne e uomini, e vivono della forza morale, dell’entusiasmo e dell’abnegazione dei Carabinieri che le compongono. L’onore e l’onere di mantenere salda l’Istituzione  sono, quindi, principalmente affidati a voi. È un compito gravoso ma, al tempo stesso, grandioso e la chiave del successo è nella vostra abnegazione, nel vostro agire, nella vostra etica, nella vostra dedizione al dovere, nella vostra capacità di servire la popolazione. Perché il Carabiniere è uomo militare e uomo morale».

Nella manifestazione sono stati ricordati alcuni dei risultati ottenuti nell’ultimo anno grazie alle operazioni portate avanti dagli uomini e dalle donne dell’Arma: l’arresto dei componenti della banda dei bancomat che faceva esplodere gli sportelli automatici delle banche grazie a una miscela di gas esplosivo; l’arresto dei responsabili della rapina alla gioielleria Giovi Gold di Brindisi; i tanti colpi inferti alla Sacra Corona Unita con le operazioni Game Over, Zero. Tantissimi, poi, sono stati gli interventi che hanno reso più sicuro il territorio provinciale: un dato su tutti, l’aumento del 12% degli arresti in flagranza di reato o nell’immediatezza del fatto, passati a 492, segnale dell’efficienza del lavoro dei carabinieri che ogni giorno battono le strade del brindisino.

Sono stati premiati nell’ambito della cerimonia alcuni carabinieri che si sono distinti in servizio: il capitano Gianluca Sirsi della compagnia di Fasano; il tenente Fausto Mazzotta; il primo maresciallo Marco Guardo, il brigadiere Antonio Destino e l’appuntato scelto Francesco Cinque; il primo maresciallo Alfredo Martinelli, il primo maresciallo Antonio Calò, il brigadiere Alessandro Ammassari, il brigadiere Antonio Capone e l’appuntato Giovanni Donno.

Lunga vita, dunque, all’Arma, baluardo della legalità e della sicurezza per tutto il popolo italiano da 200 anni.

BrindisiOggi

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