BRINDISI-Il parroco aveva lanciato l’appello durante la celebrazione dei funerali di Mino Tedesco, ammazzato a colpi di pistola un giorno di festa, durante l’ora di pranzo, in un palazzo del quartiere Sant’Elia, alla periferia di Brindisi. Il sacerdote aveva chiamato in raccolta l’intera comunità del rione, aveva chiesto di reagire, di cambiare. Parole che non sono cadute nel vuote. A rispondere al grido di riscatto e di legalità ci pensa la scuola, con i suoi bambini. Con gli alunni di questo quartiere.
Il 25 novembre prossimo per le vie di Sant’Elia sfileranno loro, gli studenti di sette plessi, dell’infanzia, della scuola elementare e delle medie. Parteciperanno anche i ragazzi della Crudomonte. Sant’Elia e Commenda insieme.
Come rami di uno stesso albero percorreranno strade diverse per ritrovarvi in via Mantegna e tutti insieme andranno in piazza Raffaello. Proprio in questa piazza, macchiata dal sangue. Proprio qui dove l’1 novembre scorso è stato ammazzato un padre di famiglia e ferito suo figlio. Qui dove nessuno ha visto e sentito nulla. Questa volta a gridare saranno loro, un grido di riscatto, il grido della non violenza, affinchè il loro quartiere cambi.
In piazza sarà allestito un palco, dove i bambini saliranno con i docenti e parleranno di legalità. Prevista anche la presenza del prefetto di Brindisi Nicola Prete.
Ciascuna scuola in questi giorni sta sviluppando dei lavori intorno al tema dei diritti. Se ne parla, se ne discute. I bambini scriveranno dei loro pensieri che saranno poi appesi ai rami degli alberi di piazza Raffaello.
L’iniziativa si inserisce nella settimana Unicef dei diritti all’Infanzia e all’Adolescenza. “Noi vogliamo mandare un messaggio agli adulti di questo quartiere – spiega Lucia Portolano, dirigente scolastica degli istituti comprensivi Sant’Elia e Crudomonte-la scuola sta formando ed educando alla legalità i ragazzi e chiediamo collaborazione agli adulti. Vogliamo riportare al centro della vita di questi futuri cittadini la scuola, come forma di riscatto”.
In piazza Raffaello saranno esposti degli striscioni con messaggi di speranza e di vicinanza alla legalità. “Vogliamo lavorare con i ragazzi- aggiunge la preside- affinchè questo quartiere trovi serenità, affinchè si riesca a togliere l’etichetta di un rione difficile”. Da una settimana i docenti dell’istituto di Sant’Elia hanno organizzato il dopo scuola nelle due parrocchie del quartiere. Insegnanti volontari, con la dirigente scolastica, trascorrono i pomeriggi con i bambini che hanno bisogno di recuperare qualche lezione. E’ stata stipulata anche una convenzione con gli studenti del triennio del liceo psico-pedagogico Palumbo. Già sei ragazzi hanno deciso di dedicare il loro tempo agli scolari di Sant’Elia. E in cantiere ci sono anche altri progetti.
Ci prova la nuova preside arrivata solo quest’anno, cerca di smuovere le coscienze, di portare la scuola nelle case. La scuola della legalità, dove tutti sono uguali e hanno gli stessi diritti.Ma soprattutto devo avere le stesse opportunità.
Lu.Po.
Preside da elogiare, studenti del liceo da esaltare, Brindisi è sempre stata una città tranquilla, è giusto che si riappropri della serenità e che i ragazzi vivano l’infanzia e l’adolescenza in un clima di normalità. La scuola ha un grande compito, è vero, ma puoò riuscire nei suoi obiettivi solo se la famiglia collabora condividendo ed educando i figli al rispetto delle norme e poi delle leggi. La legalità comincia da ciascuno di noi.
Iniziativa lodevole, bravo il parroco e brava la dirigente scolastica
il prete che ha ha presieduta le esequie è il vice parroco don pierluigi ruggiero, che io sappia, e mi sembra giusto menzionarlo perchè è un giovane prete che vive quello che crede.
Era ora che la scuola riprendesse con coraggio il ruolo che le appartiene. Le fiere della vanità lascoamole ai consumati attori/trici. Bravi.