L’allarme lanciato dalle associazioni oncologiche: “Nel Brindisino saltata la prevenzione e la cura, chiediamo un’audizione in Regione”

BRINDISI – Dopo le chiusure e gli accorpamenti negli ospedali del Brindisino anche le associazioni oncologiche  protestano perche saltato il sistema di prevenzione e si teme per anche per le cure.   Lo scorso 6 luglio si è svolta su proposta del CSV Brindisi-Lecce ‘Volontariato nel Salento” una prima riunione di associazioni e volontari che si occupano di malattie oncologiche, preoccupati dello stato di disordine sanitario nella provincia di Brindisi. Le associazioni riunite erano:
Le Civette del Salento, AIL Brindisi, Fondazione Di Giulio, Fratellanza Popolare, Minerva Soc. Coop. Sociale, Cuore di Donna, Tribunale per i Diritti del Malato, Cittadinanza Attiva, A Mani Tese, CIF Torre Santa Susanna, Andos, Insieme contro il Cancro San Pancrazio Salentino, Agsa, Salute Pubblica, Dragon Boat Brindisi.

Le associazioni chiedono dove siano finiti i piani di prevenzione oncologica che un anno fa sono stati presentati dall’assessore regionale alla Sanità Rocco Palese a Brindisi, piani di prevenzione oncologica (da attuare con gli screening) previsti dal Programma della Regione Puglia in raccordo con il Piano Nazionale 2021-2027. Attualmente c’è disponibilità limitata di risorse umane, finanziarie e infrastrutture adeguate per programmi di screening, per la prevenzione delle “Neoplasie maligne”quali cancro al polmone, colon-retto, utero-ovaio, prostata, tumori ematologici. Cancro al seno, implementazione dei test genetici avanzati, come previsto dalla L.R. del 2 febbraio 2022.

E’ necessario creare Reti integrate, protocolli standardizzati per garantire l’accesso equo agli screening implementando le agende di prenotazione dedicate alle malattie oncologiche, processi di presa in carico del paziente a livello globale.

Altrimenti sarà inevitabile la contrazione degli inviti per gli screening previsti e il Protocollo Regionale dello Screening Senologico del giugno 2022, il quale impedisce, alle donne in fascia screening (50-69 anni) di potersi prenotare mediante Cup fatta eccezione per i soggetti che sono in possesso del codice di esenzione 048 che consente esenzione dal pagamento del ticket e non la priorità nelle agende di prenotazione di follow up. Lo spostamento di radiologi senologi potrebbe avere questo risultato.
Si vocifera di una possibile suddivisione della ASL di Brindisi. Le Associazione vorrebbero chiarezza in merito.
Brindisi e Provincia sempre più bistrattate e penalizzate? Nonostante l’esistenza di leggi e norme nazionali e internazionali?
Si è discusso molto della Breast Unit di Brindisi, reparto di eccellenza a livello Regionale e non solo. Cura donne di Brindisi, Lecce e Taranto. Quindi risolve i problemi di mezza Puglia e si teme che possa nuovamente essere penalizzata (come è avvenuto durante il Covid), con lo spostamento di medici in altri reparti. Le donne del Salento hanno diritti inviolabili che vanno salvaguardati. Si può immaginare un chirurgo in sala operatoria per ore ed ore?
Nel 2020 il Presidente Emiliano ha ricevuto il premio “Cancer Award” per i percorsi oncologici, quindi dopo aver raggiunto livelli ottimali. Si può tornare indietro?
Le Associazioni hanno concluso l’incontro con l’impegno a non desistere assolutamente da qualunque protesta, avanzando anche proposte per risolvere le criticità emerse prima che sia troppo tardi. Chiedono, infine, un’audizione immediata agli organi sanitari ed istituzionali preposti al governo della sanità pugliese. Ricordano, a tal proposito, precedenti riunioni svolte con Direttori Generali, Direttori Sanitari, Dirigenti, CCM, in cui si prometteva attenzione e cura delle persone fragili.
La speranza è che non si ripeta tale desolante esito.

Emergono le stesse preoccupazioni per le malattie ematologiche. All’iniziativa del 6 luglio ha preso parte il dott. Antonio Calabrese (Presidente dell’Ambito Territoriale Sociale Br4 e Coordinatore degli Ambiti territoriali istituiti nella provincia di Brindisi) che ha posto in rilievo il lavoro di cooperazione con il CSV e l’associazionismo, sugli aspetti sociali delle malattie oncologiche che l’Ambito Br4 sta svolgendo utilizzando e valorizzando gli strumenti normativi della co-programmazione e co-progettazione. Nel condividere quanto emerso nel corso della riunione, ha dato la disponibilità degli Ambiti a sostenere un tavolo di confronto con le Istituzioni politiche e sanitarie perché sul problema “cancro” non si può non avere risposte concrete ed esiti immediati per pazienti e loro familiari.

 

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