SAN PANCRAZIO SALENTINO – “La Puglia ed il suo Acquedotto, tra ponti, canti, fontanine, poesie e ciclovie” è questo il titolo dell’incontro che si terrà il 24 novembre prossimo a San Pancrazio Salentino presso la sede dell’associazione “L’arte che accomuna”. Durante l’evento che rientra nell’ambito del Libro-Forum di “Salento InOpera”, si terrà la presentazione del libro “Quel ponte unì l’Italia” di Vito Palumbo (Direttore de “La Voce dell’Acqua” e Responsabile Comunicazioni e Relazioni Esterne di Acquedotto Pugliese SpA). Dialogherà con l’autore: Rino Spedicato (Salento InOpera).
Una serata all’insegna della cultura è quella che si svolgerà a Sa Pancrazio Salentino. Durante l’incontro sarà proiettata la mostra “La fontanina si racconta”: un centinaio di scatti, da quelli più antichi in bianco e nero, provenienti dall’archivio dell’Acquedotto Pugliese, sino a quelli più recenti, realizzati da autentici fans dello storico manufatto in ghisa, raccontano la grande epopea dell’Acquedotto Pugliese, formidabile volano di crescita e di sviluppo per milioni di cittadini del Meridione d’Italia.
Nel corso della serata, interverrà Cosimo Chiffi, Referente del Coordinamento dal basso della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese) che illustrerà le opportunità per il cicloturismo e la riscoperta del territorio, offerte da un originale itinerario narrativo ciclabile di ben 500 km lungo le condotte storiche dell’Acquedotto Pugliese, dalle sorgenti di Caposele alla cascata monumentale di Santa Maria di Leuca, attraversando alcune delle aree paesaggistiche di maggior bellezza ed interesse nazionale. In particolare, si soffermerà sul tratto di rete ciclabile dal nuovo serbatoio di San Paolo, territorio del Comune di Salice Salentino, al serbatoio di Seclì.
In programma, inoltre, le poesie sul tema dell’acqua in Puglia di Daniela Sasso, Teresa Peluso Leo, Mino Metrangolo e le note musicali di Angelo Presta con la splendida voce di Marcella Funiati. Un racconto stravagante e onirico, una storia che ci farà commuovere, sorridere talvolta, soprattutto riflettere sulle nostre radici di italiani.
Il volume è impreziosito da una galleria di immagini storiche e recenti dei più affascinanti ponti in pietra del meridione realizzati per portare l’acqua in Puglia dall’Irpinia e da un breve saggio introduttivo di Giuseppe Carlo Marano, Professore di Tecnica delle Costruzioni al Politecnico di Bari e alla Fuzhou University (Cina).
Il libro trae spunto da un fatto di cronaca reale, la morte di un giovane operaio, Giuseppe Lopomo purtroppo non l’unico durante la realizzazione del canale principale dell’Acquedotto Pugliese, a cui è dedicato un monumento funebre eretto lungo la stradina di servizio dell’opera.
BrindisiOggi
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