BRINDISI –Laboratori di informatica in carcere, l’associazione InOfficina conclude il progetto “Insieme”.
Offrire l’opportunità di imparare ad utilizzare il computer, per garantirsi una opportunità di inserimento nel mondo del lavoro una volta scontata la propria pena.
Si è concluso nei giorni scorsi il progetto “Insieme”, ideato dall’associazione InOfficina di Mesagne, in sinergia con la Casa Circondariale di Brindisi.
Il progetto ha portato, in un primo momento, alla realizzazione di un laboratorio informatico a disposizione dei detenuti e successivamente allo svolgimento di un primo corso di informatica di base della durata di 20 ore. Un progetto concluso nel migliore dei modi ma che era partito non senza difficoltà.
“Sono molto contento di questo risultato – ha dichiarato Antonio Capodieci, presidente di InOfficina e docente a contratto presso l’Università del Salento – Quando abbiamo contattato l’amministrazione carceraria per offrire la nostra disponibilità a fare un corso di informatica destinato ai detenuti abbiamo scoperto, con un certo sconcerto, che il carcere non aveva un laboratorio informatico dove far fare le lezioni. Ci siamo subito attivati per trovare dei computer idonei. Grazie all’Associazione Libera e in collaborazione con Unicredit, abbiamo ricevuto 10 computer vecchi ma ancora perfettamente funzionanti, così abbiamo potuto creare un laboratorio di ben 10 postazioni a disposizione per la formazione dei detenuti. Successivamente un nostro socio ha svolto un primo corso di formazione di informatica di base della durata di 20 ore che ha visto coinvolti 8 detenuti”.
“Dedicare un po’ del proprio tempo e delle proprie energie a chi, spesso, è stato solo meno fortunato di noi a non avere una famiglia alle spalle che lo guidasse nelle scelte della vita – continua il presidente Capodieci – e noi mesagnesi questo lo sappiamo bene, è il minimo che si possa fare per provare rendere questo mondo migliore, anche se di poco, e l’idea del Progetto “Insieme”, nasce da questo obiettivo. L’analfabetismo informatico è un limite terribile ai nostri giorni e quindi quale azione più concreta attuare – nello stile ormai consolidato dell’Associazione InOfficina – se non un corso che dia gli elementi di base per affacciarsi a questo mondo a dei detenuti che altrimenti non avrebbero altre possibilità e che una volta scontata la pena sarebbero sempre più esclusi ed emarginati, con alte probabilità di tornare a delinquere?- prosegue Capodieci -Siamo consci che è una piccola cosa, ma siamo anche consci che se altri seguiranno il nostro esempio, magari in altri ambiti, il risultato sarà significativo per tutti.”I ringraziamenti dell’associazione vanno anche al Centro servizi volontariato di Brindisi CSV POIESIS ed al suo presidente Rino Spedicato.
“Un’esperienza profonda e toccante, dove sono io che ho imparato più che insegnato. Per un po’, dopo l’ultima serratura chiusa alle mie spalle, non volevo parlare con nessuno, il mio pensiero era per chi avrebbe percorso i miei passi non prima di febbraio- ha dichiarato il docente del corso, volontario dell’associazione InOfficina, ing. Angelo Capodieci, funzionario del Comune di Mesagne e Capo Scout del gruppo Agesci Mesagne 1.
Agnese Poci
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