BRINDISI- ( Da Il7 Magazine) Acquista una polizza assicurativa al miglior prezzo su internet , versa il denaro ma poco dopo scopre di essere stata truffata. Maria è solo una delle tante persone raggirate attraverso il web. Sono decine ogni giorno le vittime delle truffe on line ed in particolare quelle che pensano di acquistare una polizza assicurativa per poi ritrovarsi con un pugno di mosche. Ma come funziona il sistema della frode assicurativa? A raccontarlo è proprio lei, una donna brindisina che in lacrime si è rivolta ai carabinieri prima e alla postale dopo, per denunciare quanto accaduto. “Mi sento così stupida- dice- mi vergogno per essere stata così ingenua da cadere nella rete di questi imbroglioni. Ma al tempo stesso voglio raccontare la mia esperienza per mettere in guardia la gente affinchè a nessuno capiti ciò che è accaduto a me”. Maria, il nome è di fantasia perché sul serio la donna ha vergogna, dice di aver cercato su internet il miglior prezzo per stipulare una polizza assicurativa. “Sino ad oggi non ne avevo avuto mai bisogno- racconta- ad un certo punto i miei genitori mi hanno regalato un’auto usata. Volevo fare da me l’assicurazione, avevo messo i soldi da parte e collegandomi su internet ho cercato le compagnie assicurative più convenienti. Così ho individuato una compagnia che con 440 euro mi assicurava l’auto per un anno intero. La compagnia era anche famosa ed io non ho avuto dubbi”. Tutto fila liscio sino a quando per stipulare la polizza a Maria non viene chiesto di fare un versamento con carta Money Sisal in una qualsiasi tabaccheria. C’è il nume dell’intestatario e persino un numero verde. La donna non ha alcun dubbio sull’affidabilità delle informazioni e procede con il pagamento. “L’errore è stato proprio quello- dice- fidarmi. Io ero inesperta e non ci ho pensato un attimo. Ho fatto il versamento”. Ma dopo alcuni giorni Maria si accorta che non era arrivato alcun certificato assicurativo e per questo motivo ha provato a contattare il numero verde. “Niente, nessuna risposta- dice la donna- A questo punto sono andata direttamente alla sede brindisina della compagnia. Qui ho scoperto che non c’era un contratto a mio nome con l’agenzia e che il nome di riferimento per la transazione del denaro era inesistente”. A quel punto Maria capisce di essere stata truffata e tenta di bloccare il pagamento ma purtroppo non si può fare e perde il denaro.
“La tecnica è più semplice di quel che sembra -dice il titolare dell’agenzia contattato per telefono- Quando si fa una ricerca su internet per verificare l’offerta migliore escono una serie di nomi inerenti grosse agenzie assicurative ma è nel momento in cui si chiede il preventivo ed il contatto che l’hacker di turno si infiltra nella rete bypassando il sistema di comunicazione. A quel punto è lui che si sta interfacciando con la vittima ed è sempre lui a fornire dati fittizi per mettere a segno l’ingiusto guadagno. In pratica si spaccia per il referente dell’agenzia e fornisce dati fittizi”.
Recentemente sulla base degli innumerevoli casi di truffe on line l’IVASS, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, ha fornito alcune indicazioni per riconoscere le frodi.
I truffatori, spiegano, realizzano innanzitutto uno o più siti internet, che tipicamente presentano queste caratteristiche: sono estremamente scarni, in genere sono costituiti da una manciata di pagine (spesso solo la pagina principale o “homepage” e una pagina di contatto, raramente un paio di altre pagine); talvolta richiamano nome, logo, immagini o altri elementi distintivi di operatori assicurativi noti al grande pubblico (siano essi Compagnie di assicurazioni o intermediari/comparatori); i canali di contatto offerti sono tipicamente un numero di telefono cellulare (spesso con invito ad utilizzare un sistema di messaggistica veloce), un indirizzo email fornito da un provider di posta gratuito e, più raramente, un numero di telefono fisso (tipicamente non in funzione); nella pagina principale si fa spesso riferimento a polizze temporanee; direttamente nella pagina principale vengono richiesti i dati personali e di contatto del consumatore (nome, data nascita, telefono, email) e la targa del mezzo. Talvolta vengono richiesti anche marca e modello del mezzo, data di decorrenza della polizza o altri dati. Siti di questo tipo, di recente realizzazione e privi di credibilità e contenuti, chiarisce l’indagine, sarebbero sostanzialmente irraggiungibili e non dannosi per il consumatore finale, visto che i motori di ricerca basano i propri criteri di ordinamento sulla reputazione del sito stesso e li elencherebbero quindi, nella migliore delle ipotesi, dopo centinaia di risultati di ricerca più credibili. I truffatori acquistano sui motori di ricerca degli spazi pubblicitari, collocati nelle prime posizioni e tipicamente identificati dalla scritta “Annuncio”, che scavalcano i risultati non a pagamento di operatori autorevoli che operano nel settore legalmente. Supponiamo ad esempio che il consumatore digiti sul motore di ricerca “assicurazione auto ALFA”, dove ALFA è il nome di una nota Compagnia di assicurazioni: il motore di ricerca mostrerà i risultati, con le prime posizioni (tipicamente identificate dalla scritta “Annuncio”) occupate da messaggi pubblicitari fra i quali anche quelli dei truffatori.
Una volta finito sul sito irregolare e forniti i propri dati, il consumatore verrà quindi contattato dal truffatore (tipicamente da un numero di cellulare o mediante servizio di messaggistica), che si spaccerà per un consulente telefonico o un intermediario di ALFA. Attraverso la targa ed altri dati forniti dal cliente, il truffatore sarà inoltre in grado, accedendo a varie banche dati o a fonti pubbliche, di avere un’idea indicativa del prezzo che l’assicurato dovrebbe pagare e, conseguentemente, di proporre al consumatore un plausibile “prezzo scontato”, molto invitante ma non al punto di insospettirlo.
Eventuali documenti verranno richiesti al cliente tramite messaggi: sempre utilizzando lo stesso canale, gli sarà fornito il preventivo, gli estremi di pagamento, spesso riferiti a sistemi di pagamento non tracciabili quali carte prepagate/ricaricabili e, infine, la polizza contraffatta.
“Ma soprattutto- dice l’assicuratore- non bisogna mai e dico mai fare un versamento ad personam. Le polizze hanno come riferimento i dati ed il conto corrente della compagnia assicurativa, ma una persona fisica. Bisogna sempre diffidare del contrario”. Quando si incappa nella rete dei truffatori delle assicurazioni non basta solo fare la denuncia alle forze dell’ordine ma sarebbe opportuno anche segnalare quanto accaduto all’IVASS che a sua volta blocca il sito dal quale è partita la contrattazione truffaldina.
Lucia Pezzuto per Il7 Magazine
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