La Soprintenza smonta il Faro dell’isola di Sant’Andrea, FI insorge e Marinazzo precisa: “Avevamo chiesto la tutela del bene”

BRINDISI- Sia bloccato immediatamente lo smontaggio del faro sull’isola di Sant’Andrea deciso dalla Soprintedenza. Parte la rivolta dei consiglieri comunali di Forza Italia contro lo smontaggio del faro.  Ma la tutela di quel bene era stata già espressa dal Comune e dall’Autorità portuale.

“Il Faro sull’isola di Sant’Andrea- spiega Mauro D’Attis capogruppo di Forza Italia- è uno dei pochi esempi superstiti con castelletto. L’Autorità portuale aveva inserito l’intervento di smontaggio e di recupero del bene con propri fondi, nell’ambito del proprio Piano triennale. Allo scopo sono state convocate apposite conferenze di servizi nelle quali l’Autorità portuale ha confermato questa volontà e l’Amministrazione comunale, anche con note successive, ha espresso il parere che si dovesse necessariamente procedere con il recupero integrale del bene. In quella conferenza di servizi (in data 26.03.2015), invece, la competente Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio non era presente ed ha, comunque, successivamente, accettato la soluzione dello smontaggio con conseguente distruzione del castelletto per motivi di sicurezza. Questa è una assurdità che va fermata subito e per questo abbiamo interrogato il Sindaco per sollecitare l’intervento”.

 Forza Italia presenta un’interrogazione al sindaco Consales affinchè intervenga per bloccare l’operazione voluta dalla Sovrintendenza.

“L’intervento – è scritto nella interrogazione – è rimasto nelle competenze del Provveditorato OO.PP, dipendendo da Marifari e l’Autorità Portuale ha dirottato quei fondi previsti per il recupero del Faro sull’isola delle Pedagne. E’ rimasta ferma la volontà di tutela sia della Autorità che del Comune (sino a prova del contrario). Il faro è stato inserito in una pubblicazione della Università di Bologna ed è stato oggetto di un intervento da parte dell’Unesco, oltre che dell’Ordine degli Architetti della provincia di Brindisi. Abbiamo chiesto al Sindaco di Brindisi se intende intervenire immediatamente presso il Provveditorato OO.PP. e presso la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio affinché si sospenda l’appalto e si modifichi la destinazione del bene oggetto dello smontaggio, tutelandone l’esistenza e la sua valorizzazione”.

Sulla questione è intervenuto il dirigente Beni culturale del Comune di Brindisi, e presidente dell’Ordine degli architetti Maurizio Marinazzo che ha inviato una nota di chiarimenti alla competente Soprintendnza Belle Arti e Paesaggio in merito alla notizia di smantellamento. “ Sulla questione, in verità- spiega Marinazzo- ci eravamo già espressi, a favore di una tutela del bene. Ci sono stati interventi, pubblicazioni ed un convegno a cura dell’Unesco. La posizione di tutela era stata concordata, fra l’altro, fra Autorità portuale e Comune di Brindisi, nei limiti delle rispettive competenze.Proprio in ragione della quasi unicità del bene, pur garantendo condizioni di sicurezza ed integrità, la Soprintendenza deve chiarire la propria posizione e indicare la prioritaria esigenza di tutela. In questi giorni in cui si sta dando vita ad una ulteriore assurda riforma dei Beni Culturali che, con la presunta logica della semplificazione, in realtà va a minare ulteriormente un settore fragile e senza effettiva tutela, senza garanzie per i lavoratori del settore stesso e per l’intera comunità, questo è ancora più necessario.”

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