BRINDISI- (Da Il7 Magazine) La scuola brindisina adotta il Metodo Montessori, in due sezioni dell’infanzia parte quel processo di formazione basato sulla centralità del bambino studiato e promosso dalla scienziata italiana Maria Montessori. Nel mondo il Metodo Montessori è in assoluto il più diffuso ma in Italia sono ancora pochi gli istituti scolastici che lo applicano, nel Sud ancora meno, se ne contano a malapena una decina, oggi ben due si trovano a Brindisi. Sono le sezioni d’infanzia rispettivamente del Comprensivo Cappuccini e Comprensivo Centro 1 al quartiere Perrino. Nelle aule il bambino diventa il maestro e l’apprendimento avviene in modo libero poiché è scientificamente provato che solo la libertà favorisce la creatività del bambino già presente nella sua natura. Dalla libertà stessa emerge la disciplina.
Simona Maneli e Rosanna Sanasi sono le due maestre che insegnano nella classe della scuola per l’infanzia dell’Istituto Comprensivo Centro 1 di Brindisi che si trova in via Ofanto al quartiere Perrino.
“Ci sono voluti tre anni e mezzo perché le pratiche burocratiche sono lunghissime e non facili- dice la maestra Rosanna Sanasi- I finanziamenti non sempre arrivano ed il materiale è costosissimo e quindi ci sono volute due amministrazioni per poter ottenere i fondi necessari”. Visibilmente emozionate le due insegnanti hanno accolto per la prima volta in classe i bimbi lunedì scorso, 28 gennaio, tra l’entusiasmo dei genitori che hanno scelto di iscrivere i figli a questa particolare sezione affidandosi, così, al Metodo Montessori. I piccoli alunni sono in tutto 16 e le insegnanti che si occuperanno di loro hanno dovuto seguire un corso di formazione di ben due anni ed accreditarsi presso l’Opera Nazionale Montessori. Questa è una organizzazione nazionale di ricerca e sperimentazione, di formazione e aggiornamento, di assistenza e consulenza, di promozione e diffusione con riferimento ai principi ideali, scientifici e metodologici montessoriani. In conformità dell’originario intendimento della sua Fondatrice, Maria Montessori, è consegnataria del compito di conservare e diffondere il pensiero e l’opera di Maria Montessori, di svilupparne il patrimonio storico e scientifico, di garantire l’identità ideale e pratica del suo metodo.
L’Opera persegue i propri obiettivi, indirizzandoli all’attuazione della completa formazione dell’essere umano secondo i principi di autonomia, libertà e responsabilità individuali che sono condizioni per la realizzazione e l’espressione delle potenzialità umane e per l’affermazione concreta dei diritti dell’infanzia.
“Portiamo un metodo che pone al centro il bambino, un sistema nato 150 anni fa dove Maria Montessori capovolge la situazione, non più la maestra ma il bambino al centro di tutto- ha spiegato il formatore dell’Opera Nazionale Montessori e coordinatore scientifico dei corsi, Anna Grazia Bottazzi- si tratta di un sistema che si differenzia dagli altri perché Maria Montessori è stata l’unica donna a viaggiare in tre continenti diversi conoscendo bambini di culture ed etnie diverse. E’ l’unico metodo che nasce dalla pratica , dalla osservazione diretta sul campo. La Montessori aveva capito questo, che i bambini sono dei grandi geni, delle menti assorbenti e se riusciamo in questa fase a dare gli stimoli giusti, al momento giusto saranno gli uomini del domani, i futuri cittadini del mondo e questo è il nostro obiettivo”.
La curiosità innata del bambino è la vera spinta per l’apprendimento spontaneo senza influenze o imposizioni esterne. Il bambino viene così lasciato libero di agire e di sviluppare le proprie capacità rispettando i suoi tempi e le modalità che sente per se stesso migliori per l’apprendimento.Questo metodo educativo permette di esplorare il mondo con un senso che sviluppa al massimo l’intelligenza del piccolo. Il bambino nella scuola montessoriana è lasciato libero di apprendere “facendo”. L’unica necessità per lui è di avere un ambiente in cui siano presenti stimoli idonei al suo livello di crescita. Infatti nelle scuole montessoriane gli ambienti, gli immobili e gli strumenti didattici sono tutti “a misura di bambino”. L’ambiente educativo deve quindi fornire un materiale didattico cognitivo appropriato e quindi sviluppato appositamente per l’apprendimento attraverso l’autocorrezione dell’errore.
“In questa aula ogni giorno il bambino sarà al centro di tutto, di tutto il percorso educativo perché è lui che diventerà il maestro di vita, come diceva Maria Montessori- spiega la maestra Simona Maneli- I materiali non sono di uso comune come quelli che si trovano in tutte le scuole bensì sono materiali di sviluppo , definiti così perché portano il bambino al raggiungimento dell’autonomia , dell’autosviluppo, della motricità fine e quindi anche della concentrazione che lo porta poi alla perfezione”.
Il leitmotiv è “Aiutami a fare da solo” proprio perché il bambino ha la libera scelta di prendere i materiali che sono disposti su scaffali in piena autonomia. “Il bambino è libero, parliamo di libera scelta, di analisi dei movimenti, parliamo di vita pratica perché attraverso le attività di manipolazioni, quali i travasi, il cucito, il bambino sviluppa quelle che sono le attività cognitive- dice la Maneli- ma non solo, anche il materiale sensoriale diventa fondamentale perché porta il bambino all’acquisizione e allo sviluppo di quelli che sono i sensi. Parliamo di educazione dell’occhio alle forme, alle dimensioni ai colori degli oggetti. In classe ci sono anche dei materiali particolari, quali possono essere le lettere smerigliate, che portano il bambino al tocco. Nel momento in cui il bambino fa il tocco delle lettere in automatico sarà avviato, pian piano alla scrittura. Parliamo quindi di preparazione diretta e indiretta alla scrittura, ma parliamo anche di incassi di ferro che preparano la mano a quella che è la scrittura e il disegno e quindi portano alla scioltezza del polso e ad acquisire determinate competenze. Anche dal punto di vista matematico il bambino attraverso attività quali le assi della numerazione , i fuselli, le marchette , le cifre smerigliate sviluppa le attività base e viene avviato al sistema numerico decimale. Poi abbiamo attività come quelle geografiche, storiche, botaniche. Ad esempio per quello che riguarda la geografia si possono vedere i contrasti geografici e il bambino viene portato a conoscere e studiare quelle che sono le attività e le fondamenta della geografia ma non solo anche la botanica, attraverso la cassettina il bambino tocca le varie forme della foglia”. Il Metodo Montessori porta il bambino a sviluppare quello che è il suo potenziale perché “ogni bambino sarà il cittadino del domani”. Man mano che il bambino ripete i vari esercizi è portato a capire da solo quello che è l’errore. Le due insegnanti del Comprensivo Centro 1 hanno una grande sfida davanti, formare questi bambini ed al contempo dimostrare la bontà di questo metodo ha delle basi scientifiche
“Bisogna fare una specializzazione che dura due anni e deve essere riconosciuta dall’Opera Nazionale Montessori- conclude la Sanasi- adesso questo metodo si sta diffondendo anche perché le neuroscienze danno ragione a quello che diceva Maria Montessori, che non dimentichiamo, era un medico. Quindi il metodo applicato è un metodo soprattutto scientifico non lasciato al caso. Anche nella scelta dei materiali Maria Montessori ci ha lavorato per molti anni osservando i bambini poi adattandoli alle loro esigenze”.
Lucia Pezzuto per Il7 Magazine
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