La Provincia taglia la Apulia film commission. Gli artisti: “a Brindisi non c’è spazio per noi”

BRINIDIS- La  Provincia di Brindisi non metterà più la sua quota per aderire alla Fondazione Apulia film commission, Questo è uno dei tagli conseguenti alla spending review. Protestano la Confederazione Cobas di Brindisi e gli operatori del settore che in questi anni hanno potuto far vivere la propria arte, il proprio lavoro e la propria passione grazie alla presenza di questa realtà.

 “ La Fondazione Apulia film commission è lo strumento operativo della Regione Puglia per  promuovere e sostenere   l’immagine della Puglia nel mondo attraverso  film – spiega il sindacato-che possono essere realizzati girati nei nostri territori , con significative  ricadute occupazionali ed economiche . Un colpo grave per chi ha creduto nel corso di questi anni che quelle poche decine di migliaia di euro assegnate alla Apulia Film Commission valessero molto di più delle tante Bit(Borse internazionali per il turismo) che al di là dei costi non hanno mai portato nessun beneficio ai nostri territori”.

La Provincia di Brindisi sino allo scorso bilancio ha aderito alla fondazione con una quota annua di 80 mila euro. Ma nei tagli stabiliti dal commissario straordinario Castelli dopo i mancati trasferimenti agli enti locali, in particolar modo alle Province,è finito anche il mondo del cinema.

La Confederazione Cobas lancia un appello ad associazioni ,movimenti  e gente del settore  per chiedere un incontro a Castelli. “Vogliamo solo ricordare  la presenza continua di set cinematografici di rilievo sul nostro territorio- afferma Salvatore Barbarossa dei Cobas, e operatore del settore-  che hanno dato  vita a  film di grande impatto, per citarne solo alcuni: E’ stato il figlio” di Daniele Ciprì (premiato a Venezia), My Malboro City di Valentina Pedicini (l’attuale vincitrice del Premio Solinas è nata e cresciuta proprio a Brindisi), “Mannaggia la miseria” di Lina Wertmuller o il film in lavorazione di  Mariangela Barbanente (presidente DOC-IT) e Cecila Mangini (regista molto legata Brindisi sin dagli anni 60).  La Provincia di Birndisi (grazie all’Apulia Film Commission)  ha potuto ospitare negli ultimi anni  troupe cinematografiche e attori di grosso calibro”.

Questa realtà negli ultimi anni attraverso progetti ha garantito formazione  e lavoro a tanti giovani che credono nella cinematografica, in un territorio che non offre nulla al settore. In questo rientra anche il cortometraggio del regista brindisino Simone Salvemini sulla storia della zona industriale di Brindisi, realizzato grazie ai fondi della Fondazione.

Ed è per questo che su facebook è intervenuto lo stesso artista. “Nel paradossale paese in cui vivo non c’è spazio per chi voglia occuparsi di cinema e audiovisivi- scrive Salvemini– Un commissario straordinario decide per un intero comparto produttivo affossando un settore ed una istituzione, l’Apulia Film Commission, che tutta l’Italia del cinema prende a modello per efficienza. Pregiatissimo dott. Castelli la invito a riconsiderare la sua inopportuna decisione”.

Lu.Po.

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