La provincia di Brindisi boccia Emiliano, ed ora il centrosinistra spera in un assessorato per ricucire con il territorio

BRINDISI – (da il7 Magazine) Vince ovunque Michele Emiliano, salvo nella provincia di Brindisi dove il primato è conquistato da Raffaele Fitto, che chiude la partita con il 43,70 per cento contro 40,48 per cento del governatore. Un dato in controtendenza rispetto al risultato regionale dove Emiliano ha sconfitto Fitto con una differenza di ben sette punti percentuali. La provincia di Brindisi boccia il magistrato, ed esprime cinque consiglieri regionali: quattro di centrosinistra e uno solo di centrodestra. Nell’ultima legislatura il centrodestra brindisino era totalmente rimasto fuori, ora a rappresentarlo ci sarà Luigi Caroli, ex sindaco di Ceglie Messapica, candidato nella lista di Fratelli d’Italia. Ha ottenuto un seggio nell’assise a Bari con 6642 voti, dopo di lui c’era Vittorio Zizza oggi candidato nella Lega, ex fittiano, che ha conquistato 5384 voti, e Maurizio Friolo con 5211 candidato in Puglia domani.

Gli altri quattro eletti sono tutti della coalizione di Emiliano. Tornano in consiglio regionale il democratico Fabiano Amati, di Fasano, che con i suoi 10407 voti è il candidato più suffragato della provincia, e Mauro Vizzino di Mesagne, candidato nella lista civica Popolari con Emiliano, che ha portato a casa 7422 voti. Vizzino era sostenuto dal sindaco di Mesagne Tony Matarrelli, mentre Amati aveva sostenitori distribuiti sull’intero territorio, al suo fianco anche il consigliere comunale della città di Brindisi Giuseppe Massaro.

Entrano per la prima volta in consiglio Maurizio Bruno, ex sindaco di Francavilla Fontana ed ex presidente della provincia, candidato nel Pd, che ha ottenuto 3980 voti  (è stato il più suffragato a Francavilla Fontanta), e Alessandro Antonio Leoci di Carovigno nella lista Con Emiliano con 2019 voti, sostenuto dal sindaco di Carovigno Massimo Lanzilotti.

Non sono stati rieletti i consiglieri uscenti Pino Romano (Senso civico), che nella sua stessa lista è arrivato secondo con 2253 voti, prima di lui il figlio dell’ex sindaco di Ostuni Domenico Tanzarella, Giuseppe Tanzarella con poco più di 3400 voti; e Gianluca Bozzetti del movimento 5Stelle che si ferma a 3216 voti. Bozzetti nella precedente legislatura è stato l’unico consigliere regionale della città di Brindisi. Il capoluogo in questa nuova assise è invece orfana di rappresentanza. La città non è riuscita ad esprimere nessun consigliere.

Nelle forze politiche questo è il momento dell’analisi del voto. Il centrosinistra dovrà intervenire per recuperare il gap di lontananza tra Emiliano, la sua coalizione,  e questo territorio. Come mai ha vinto ovunque e non qui? Eppure il centrosinistra governava la maggior parte dei comuni del Brindisino, i sindaci si sono schierati in suo favore, e qualcuno si è anche candidato. Cosa è accaduto in una provincia dove il primo partito è diventato Fratelli d’Italia con 15,05, seguito dal Pd con 14,81,  terzo è il Movimento 5Stelle con 10,96 e poi la Lega con 10,18 per cento?

Qualcuno nel centrosinistra, ma anche nel Pd, chiede pubblicamente ad Emiliano un assessorato alla provincia di Brindisi, così da mostrare reale attenzione ad una terra che si è sentita trascurata. In realtà anche all’interno ci sono dei distinguo: c’è chi nel Pd lo chiede per Fabiano Amati, come l’ex parlamentare Elisa Mariano. “E’ giusto premiare la competenza e il risultato”, afferma l’ex onorevole. E chi come i due assessori della giunta Rossi, il democratico Oreste Pinto, ed Mauro Masiello (anche lui candidato in queste elezioni) lo rivendica per il brindisino Carmelo Grassi, ex presidente del Teatro pubblico pugliese candidato come indipendente nella lista del Pd. Secondo i due assessori sarebbe un modo per ricucire con Brindisi. Grassi ha preso 2864 voti, e non è stato eletto. Ma questa ipotesi al momento appare molto lontana, e questa richiesta pubblica, poi inevasa, potrebbe ulteriormente inasprire i rapporti tra il governatore e il territorio. Ci sono questioni che si discutono nelle sedi deputate, fa notare qualcun    altro tra i democratici.

Assessorato a parte i brindisini hanno bocciato la politica di Emiliano in molti campi: dalla crisi del porto, ai problemi in agricoltura, alla sanità e alla mancanza di fondi destinati a progetti per il territorio. Il governatore ha cinque altri anni per riconquistare la loro fiducia. Ma questo Emiliano lo sapeva già, sapeva che Brindisi era il suo punto debole. Lo sottolinea anche la vice segretaria regionale del Pd Elisa Mariano. “Emiliano era consapevole delle sue mancanze per Brindisi – spiega – aveva chiesto infatti pubblicamente un’altra possibilità ai brindisini. Purtroppo la scarsa vicinanza al territorio è dovuta alla  poca forza che abbiamo in sede regionale. Ora bisogna aprire una fase nuova per recuperare rappresentanza. Questa provincia merita un assessorato, d’altronde su cinque consiglieri eletti quattro sono di centrosinistra. Il pd nell’intera provincia ha retto ed è secondo partito, lo scarto con Fratelli d’Italia è pochissimo. Ora Emiliano deve lavorare per ricucire con questo territorio con nuovo approccio”.

Lucia Portolano

 

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