La protesta degli studenti di Brindisi contro le scritte omofobe ad un loro coetaneo: la loro testimonianza: “Non ci tiriamo indietro”

BRINDISI – Scritte omofobe contro uno studente minorenne all’istituto Alberghiero di Brindisi, i compagni lo difendono. Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata alla Redazione dagli alunni di una quinta classe.

“Che ne sapete voi della paura, quella che ci distrugge, che annienta le famiglie, gli amici di scuola. Che ne sapete voi del dolore, che dura finché qualcuno non ti libera, accettandoti per quello che sei, un omosessuale”. Parole forti sono state pronunciate oggi all’alberghiero Pertini di Brindisi, in seguito ad un vile attacco contro un compagno gay. Scritte offensive sui muri, che umiliano tutti coloro che della diversità e delle differenze fanno un vanto.

Corre veloce di social in social la notizia. Nessuno studente, nessuna studentessa– e ce n’erano tanti provenienti da tante scuole diverse-  si è tirato indietro, tutti hanno  testimoniato con la loro presenza il loro sgomento e la loro solidarietà. L’impegno di Martina, rappresentante d’Istituto, aiutata da tanti compagni, nell’organizzare una risposta veloce ed efficace all’ignobile gesto è stata veloce, appassionata, intensa, grazie anche all’appoggio ricevuto dalla dirigenza. Tutti gli alunni ed alunne sono stati coinvolti in quello che il giorno dopo, cioè oggi, sarebbe stato un flash mob che ha coinvolto tutte le scuole di Brindisi e provincia. Ragazze e ragazzi del Marzolla, del Giorgi, del Palumbo, del Majorana, del Monticelli, del Carnaro, del Pertini di Carovigno si sono ritrovati sulle stesse scalinate della scuola alberghiera imbrattate il giorno prima da scritte omofobe. Cartelloni, semplici fogli di quaderno, lenzuoli e magliette con scritte che non lasciano dubbi sull’indignazione che tale gesto ha suscitato. “ L’amore sboccia tra persone, non tra sessi” , “Love is love, combatti l’odio con l’amore”, Love is love #siamotuttifroci”, “#etero=gay”. E poi la gara di testimonianze, esperienze, ricordi, senza paura di essere giudicati. Tanti sono intervenuti a parlare, studenti, docenti, anche il preside Vincenzo Micia e sue sono le parole più indignate e commoventi <<In una società in cui si alzano muri voi dovete costruire ponti, con il cemento della tolleranza e dell’amore”.

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*