BRINDISI- La sua scuola cade a pezzi. Problemi ai solai, agli impianti idrici, termici ed elettrici. Porte inesistenti, pavimento senza mattonelle, infissi colabrodo e soffitti di aule e laboratori appoggiati a dei puntelli. Tutto questo mentre 600 ragazzi fanno lezione, alcuni anche tra la muffa e il cattivo odore di umido. Siamo al professionale maschile Ferraris al rione Cappuccini. La dirigente scolastica Rita De Vito con tutti gli insegnanti sul piede di guerra. Lei è disposta a chiudere la scuola se nei prossimi giorni qualcuno delle istituzioni non interverrà. L’edificio, una parte del quale vecchio di 80 anni, è di proprietà della Provincia che negli anni ha fatto interventi tampone, senza mai risolvere il problema. Tutto il secondo piano è stato interdetto dalla preside. Qui c’è rischio che con l’acqua accumulata sul terrazzo qualcosa crolli. Il dirigente della provincia ha previsto la spesa di 150mila, che prima erano destinati all’infissi, per rifare oggi i solai. La soluzione secondo l’ente di via De Leo sarebbe quella di spostare il biennio al Casale nel vecchio edificio che ospitava il Geometra. Ma la preside si oppone: “I ragazzi scelgono la nostra scuola- spiega- perché devono imparare un mestiere. Qui ci sono i laboratori sin dai primi due anni, cosa li mando a fare lì che non c’è niente. Dobbiamo garantire il diritto allo studio. Non sono studenti di serie B.”
Una soluzione per Rita De Vito ci sarebbe: quella di trasferire la scuola per almeno due anni presso la ex sede del liceo scientifico Fermi a Santa Chiara e poi definitivamente alla Cittadella della Ricerca, insieme al tecnico Majorano così da creare un vero e proprio campus. “Per ora però non ho mai avuto il piacere di incontrare il presidente Bruno- aggiunge la preside- vorrei che vedesse questo inferno con i suoi occhi. Sono disposta a chiudere la scuola, e beccarmi una denuncia, ma io devo tutelare questi ragazzi e i dipendenti.”
BrindisiOggi
Ma quali politici? Quand’è che andiamo al Ferraris, prendiamo tutto di peso e lo portiamo all’ ex Fermi?
Il diritto allo studio non dipende dalle scelte del presidente della Provincia che ormai, peraltro emette gli ultimi rantoli. Ma la scuola no! Studenti e genitori, fatevi avanti. Investite le associazioni studenteschee i sindacati dei lavoratori.
Gentile preside tutto questo che sta facendo le fa onore ma purtroppo se non abbiamo l aiuto delle istituzioni competenti sarà difficile farcela da soli lo studio è un diritto è in questo momento sta venendo negato per questioni strutturali sia i ragazzi che l organico scolastico non possono svolgere il loro lavoro adeguatamente a causa dell edificio pericolante in questo istituito vanno due miei figli è io esigo sicurezza per loro e per tutti i ragazzi e i docenti non possono vivere in questo scempio io mi rivolgo a chi è di competenza anche a lei signora sindaca che prima delle votazioni era vicino a queste problematiche e soprattutto ai ragazzi perché non si fa vedere ? Lei manderebbe i propri figli e metterli in pericolo? Signora preside noi saremo con lei in questa battaglia per fa si che i ragazzi riprendano il diritto allo studio
Gent.ma Preside mio figlio e’ venuto in quell’ istituto di sua spontanea volonta’ per imparare il mestiere, la vedo difficile imparare senza laboratoi, io non so ma se al Fermi ce’ la possibilita’ di farlo ben venga.Sperando nel buon senso dei Politici
Gent.ma preside, le fa onore preoccuparsi dei suoi alunni e della loro scuola, ultima rimasta ad insegnare loro un mestiere che li faccia divenire tecnici; quei tecnici di cui tanto sono affamate le nostre aziende meccaniche.
Fa bene, in linea di principio, a ricorrere al presidente della Provincia che, per così dire, sta lì apposta. Ma proprio ora, signora preside, lo lasci tranquillo. Non vede che è impegnato a sistemare impoltronati prima che, con la definitiva chiusura della Provincia, nemmeno lui riesca a trovare dove assidersi?