La preside De Vito contro Rossi: “Vergognoso il suo comportamento, il governo ha stanziato i soldi per la scuola che rischiamo di perdere”

BRINDISI – Dopo una breve parentesi nel governo di Riccardo Rossi dove ha svolto l’incarico di vice sindaco, Rita De Vito torna a fare la preside del professionale Ferraris e riparte con la sua battaglia in favore della sua scuola in continua emergenza edilizia e non solo. Dito puntato su Rossi presidente della Provincia così come aveva fatto contro Maurizio Bruno. Riceviamo e pubblichiamo la nota della De Vito.

“Vergognoso e inaccettabile il comportamento del Presidente della Provincia Riccardo Rossi che, più volte sollecitato ad un incontro con il Dirigente scolastico dell’Ex IPSIA “Ferraris” Rita Ortenzia DE VITO, sull’emergenza edilizia scolastica e inagibilità della struttura di via Adamello, ignora ogni richiamo all’etica professionale e ai doveri istituzionali, dal momento che ascoltare i bisogni del cittadino e prodigarsi per risolverli è il principio costituzionale su cui si fonda il mandato amministrativo che il Presidente Rossi riveste. In appena due anni la prospettiva del presidente Rossi è cambiata radicalmente sul “caso Ferraris”: all’epoca dei fatti consigliere all’opposizione della Giunta Carluccio, fu il primo a manifestare vicinanza e solidarietà alla comunità scolastica, unitamente al consigliere Giuseppe Cellie, per le condizioni in cui studenti e lavoratori erano stati costretti a operare per tanti anni, nell’indifferenza e nell’assuefazione al brutto e al degrado. Si indignò, a quel tempo il Consigliere Rossi, per l’assenza programmatica e strutturale della politica dell’Ente Provincia, nella figura del Presidente Bruno, rispetto alle emergenze denunciate. Ma se vogliamo a quel tempo il Presidente Bruno ebbe la decenza di non presentarsi dietro la porta della preside De Vito, in quanto, di fatto, l’assenza di risorse economiche in capo all’Ente non consentiva la risoluzione immediata del problema. Ed oggi? Cosa è cambiato a distanza di quel 16 ottobre 2016, quando la “preside di ferro” chiuse i battenti di via Adamello con un lucchetto e il nastro bianco-rosso? Sono cambiate le persone e anche i presupposti per un intervento radicale di edilizia scolastica che potrebbe recuperare integralmente la struttura, visto che dall’agosto 2017 il Governo ha stanziato 800 mila euro destinate alla manutenzione straordinaria dell’IPSIA “Ferraris, finanziamento che a Maggio 2019 l’Ente Provincia rischia di perdere per mancata attuazione delle procedure previste, in primis l’assenza di un progetto esecutivo. Ma c’è dell’altro: 181 mila euro già destinati dall’Ente proprietario al rifacimento parziale dei solai della struttura, con tanto di progetto esecutivo liquidato, direttore dei lavori assoldato, ditta esecutrice dei lavori appaltata; cosa manca dunque per cominciare a restituire dignità a studenti, famiglie e docenti? Manca la consapevolezza del ruolo che si ricopre, manca il valore del rispetto delle persone e degli impegni assunti, manca ormai il ruolo della politica nell’accezione più nobile del termine: porre il proprio agire al servizio dei cittadini; mentre ormai la politica ha smesso di vergognarsi di NON avere più vergogna e con naturalezza e disinvoltura svende i diritti e la dignità dei suoi concittadini in nome di un potere delle poltrone che svilisce ogni dimensione umana e sociale dell’essere e dell’esistere- Basta addebitare la crisi dell’Ente Provincia alla disgraziata Legge Delrio; la verità è un’altra: nell’Ente di Brindisi vige ormai in modo endemico incompetenza, indolenza, negligenza, incapacità di assumersi responsabilità per le quali i ruoli istituzionali sono legittimati ad agire, assenza di programmazione e disorganizzazione interna nella gestione del personale. Da Dirigente scolastico posso ammettere senza dubbio che l’unico servizio che funziona è quello dell’integrazione scolastica. Quanto al resto posso affermare che il Presidente Rossi non è migliore dei suoi predecessori e che il fallimento della sua politica, comunale o provinciale che dir si voglia (le persone sono sempre uguali a se stesse), passa anche dal mancato incontro richiesto il 30 dicembre 2018 e più volte sollecitato in via informale tramite dirigenti e funzionari e finanche per il suo nuovo capo di Gabinetto, dott.ssa Annese; appelli mai ascoltati e onorati”.

 

 

 

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