BRINDISI- La vigilia di Natale. Era circa mezzogiorno, la gente comprava gli ultimi regali (anche se pochi, nei negozi non c’erano neanche le vecchie file) e un uomo steso per terra dormiva sotto una coperta nei pressi del Banco di Napoli lungo corso Garibaldi, nel centro cittadino di Brindisi. Davanti a lui un cartello con su scritto “Kill me” tradotto, uccidetemi. Un senza tetto, quelli che vengono chiamati invisibili. Un messaggio forte, forse di provocazione o di disperazione che contrasta con il clima natalizio. L’immagine catturata dal fotografo Massimiliano Frigione è stata postata su facebook. Una foto che racconta uno spaccato della realtà. Gente che decide di vivere così ma che molto spesso è costretta a vivere così, di stenti.
Costrette alla povertà tantissime famiglie di Brindisi. Lo confermano ancora una volta i dati di questo pranzo di Natale offerto dalla Caritas. Sono poche le famiglie che sono state invitate dai parenti. Sono le 11’30 c’è un gran da fare nelle cucine della Caritas diocesana di Brindisi in via Conserva. Tanta la gente che aspetta fuori, deve prendere il pasto per portarlo a casa, per festeggiare il proprio pranzo di Natale. Ai fornelli ci sono circa 12 volontari, i giorni di Natale aumentano, in molti vogliono compiere una buona azione.
Gli ospiti che si fermano a mangiare presso i locali di via Conserva, per la maggior parte immigrati, sono circa 80. Mentre molti di più sono coloro che prendono il pasto e lo portano via. Queste sono famiglie brindisine, spesso anche con 4 o 5 bambini, o pensionati soli. In tutto per l’ asporto sono stati preparati oggi 120 pasti. Normalmente sono 150. “Ma dei giorni di festa- spiega Adele Tundo, che da anni si dedica alla struttura (chiamata mamma Adele dagli ospiti)- molti vengono invitati dai parenti. Quest’anno sono pochi gli invitati. Ci stiamo affrettando per far arrivare i piatti caldi a casa”.
Menù speciale per il pranzo di Natale. Si può scegliere tra due primi piatti: tagliatelle alla bolognese o pennette ai gamberi e zucchine, per secondo hambuger o pollo con funghi, patate fritte per contorno, frutta e panettone. Ieri sono stati consegnati i pacchi alle famiglie. Delle buste con all’interno alcuni viveri a lunga conservazione.
A questi numeri se ne aggiungono altri, numerose famiglie dei quartiere più periferici che vengono aiutate dalle parrocchie di appartenenza. Grazie alle donazioni si riesce a far trovare anche qualche regalo sotto l’albero ai bambini e dare una confezione di pasta e di latte. Tanto viene fatto dalle parrocchie, dai sacerdoti.
Una realtà che troppo spesso non viene raccontata, uno spaccato di questa città che resta nell’ombra. Ma grazie al lavoro di molti, e alla solidarietà di qualcuno fatta in silenzio qualche famiglia almeno per oggi riesce a sorridere. Per i giorni a venire la solidarietà non basta, serve ben altro.
Lu.Po.
forse con i soldi delle luminarie e dell’animazione avremmo potuto dare un aiuto a queste famiglie???