ROMA – La Polizia di Stato ha presentato, nella giornata di ieri (4 novembre), il volume Progetto Chirone, destinato agli agenti che si trovano a contatto con vittime e famiglie delle vittime di reati gravi.
Nato grazie alla collaborazione tra la Scuola superiore di Polizia e la facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza, il manuale fornisce utili linee guida per il comportamento che gli agenti devono affrontare in casi che riguardano incidenti stradali e suicidi: nel testo, sono state raccontate tante esperienze drammatiche, vissute da poliziotti e vittime, per costruire, anche dagli errori, una solidarietà più autentica e consapevole.
Il titolo del testo, Chirone, fa riferimento alla figura mitologica del centauro saggio, pronto a soccorrere il prossimo a rischio della propria vita.
Per quanto si sia addestrati, nessuno sa come dare, nel modo meno doloroso, la notizia di un incidente mortale o come aiutare un genitore che vive la scomparsa, tragica e improvvisa, di un figlio.
Attraverso questa pubblicazione, si vuole identificare un nuovo ruolo del poliziotto della Stradale e della Ferroviaria di vicinanza alle vittime d’incidenti, spesso invisibili e presto dimenticate. L’obiettivo è di dare dignità e cultura ad un lavoro svolto spesso in silenzio, perché in passato si pensava che l’attenzione del poliziotto si dovesse concentrare solo sul colpevole e che la vittima dovesse essere gestita esclusivamente da assistenti sociali e psicologi. È invece il poliziotto la prima persona che la vittima incontra e la qualità del suo intervento ha un’importanza decisiva per evitare la cosiddetta “vittimizzazione secondaria” (l’esposizione ad esperienze che amplificano le conseguenze tragiche di quanto è già accaduto), per guadagnarne la fiducia e la collaborazione, fondamentali nella ricostruzione dell’evento, e per contenere il senso d’insicurezza provocato dalle morti violente in tutta la comunità coinvolta. In questo modo, il poliziotto dovrà conoscere le emozioni che chi soffre per determinate circostanze vive, sapendo come proteggere, ascoltare, informare la vittima, sempre conscio che il proprio comportamento è decisivo per aiutare la vittima a riprendere il controllo e, successivamente, ad elaborare il lutto.
A.P.
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