Il viaggio come modo per trovare se stessi e il proprio posto nel mondo. Sarà stato forse a questo che Ilaria Mitrugno e Simone Poci, due 22enni mesagnesi, avranno pensato quando, dopo molto peregrinare in giro per l’Europa, hanno deciso di fermarsi stabilmente.
La scelta è ricaduta su Nitra, una città della Slovacchia alle pendici del monte Zobor con oltre 85 mila abitanti. Qui i due mesagnesi gestiscono il primo ostello del posto, giocando con il nome della città che li ospita. Nitra Glycerin Hostel – questo il nome della struttura – è un colorato ostello in cui si possono trovare diverse soluzioni di alloggio. Le stanze, divise tra triple e camere dormitorio con letti a castello, sono immersi nell’aria storica della città, in cui convivono slovacchi, ungheresi, cechi e rom, oltre ad una folta comunità italiana.
L’ostello è del compagno di una 28enne di San Pancrazio Salentino, Lia Muscogiuri (che gli amici e lei stessa chiamano Brighella): un’altra vita spesa alla ricerca di stimoli. Per questo motivo, infatti, lascia il suo posto di lavoro a Milano 3 anni fa e decide di partire. Parte per le Canarie, dove cerca una barca per attraversare l’Atlantico: lì conosce William, il suo attuale compagno, e si imbarca con lui per arrivare ai Caraibi. Lavora alla pari in un ostello alle Canarie, imparando molte cose che dopo le sono tornate utili. Lavora alla pari anche ai Caraibi e poi in Europa, una volta tornata dopo un anno in barca a vela. “Quando tornammo in Europa, io e William abbiamo viaggiato barattando le nostre competenze con nuovi insegnamenti. – dichiara Lia – Abbiamo imparato a fare il gelato e la pizza in Italia e un po’ di costruzione in un ostello, ma stavolta in Ungheria.” William decide, con il proprio socio, di rinfrescare un edificio che anni prima usavano per uffici, chiuso da un po’, in Slovacchia. “Ed eccoci a Nitra. Così abbiamo pensato di sfruttare le conoscenze acquisite e quelle che già avevamo per fare tutto da noi e mettere in piedi un ostello. E così abbiamo fatto: dai pavimenti al parquet, bagni, intonaco ecc. Io poi mi sono occupata anche di tutta la parte informatica, visto che era il mio lavoro. E alla fine abbiamo deciso di assumere dei ragazzi italiani, sia perché hanno tanta voglia di lavorare e scoprire che perché in Slovacchia c’è una consistente comunità italiana che ci vive.”
Sul sito dell’ostello, http://nitraglycerinhostel.com , si capisce perché sia caduta su di loro la scelta di averli come gestori: “Made by travelers, for travelers”, realizzato da chi viaggia per chi viaggia.
Le loro sono avventure sulle strade d’Europa. Ilaria, con il cugino Manuel, partì in bicicletta alla volta di Rimini per poi proseguire fino a Berlino. Un’esperienza che le ha fortificato lo spirito e che le ha insegnato a stare in contatto strettissimo con la natura e con la gente, spesso sconosciuta, che ha ospitato lei e il cugino nei loro giardini (con la tenda) e nelle loro case. Una forma di accoglienza che si ripropone nella formula dell’ostello: aprire le porte di casa a ragazzi che, zaino in spalla, affrontano le strade d’Europa con costi contenuti, senza perdersi alcun dettaglio del loro viaggio.
Come per Lia, anche quello di Ilaria e Simone proseguirà: gestiranno l’ostello sino ad ottobre. Per loro, la vita prevede altre strade da percorrere, nuovi posti da conoscere.
Agnese Poci
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