La nuova direzione strategica della Asl incontra i dipendenti di aree di gestione e uffici di staff

BRINDISI- Piramide rovesciata, visione per processi, gruppi di lavoro: sono questi i cardini attorno ai quali dovrà ruotare l’organizzazione della Asl Brindisi. Lo ha annunciato il direttore generale, Flavio Roseto, nel corso dell’incontro che la direzione strategica al completo ha avuto con il personale delle aree di gestione e uffici di staff: 129 dipendenti che prestano servizio nella sede di via Napoli.

“La missione di un’azienda sanitaria – ha esordito il direttore – è naturalmente quella di soddisfare le esigenze di salute. Coerentemente, ritengo necessaria l’adozione del modello della cosiddetta “piramide rovesciata”, quella cioè in cui il punto più alto è la base, rappresentata dalla soddisfazione dell’utente e che via via, a scendere, include i diversi livelli manageriali, sino ad arrivare alla direzione. All’utenza – ha continuato – arriva una prestazione: ma questa è il risultato di un processo, ossia di un insieme di attività che coinvolge tutti i settori aziendali. La visione per processi, quella che mi sforzerò di promuovere, punta a raggiungere i singoli scopi coinvolgendo in modo trasversale le varie aree interessate; a questo fine dovranno essere creati appositi gruppi di lavoro aziendali”.

Il direttore ha comunicato l’intenzione di ottimizzare le azioni amministrative, individuando eventuali punti deboli che dovessero presentarsi nel sistema aziendale. Ha inoltre raccomandato ai dipendenti di mantenere integra la consapevolezza del ruolo di ciascuno, ponendo particolare attenzione al codice di comportamento, specie nel rispetto dei propri colleghi.

Il direttore ha poi voluto evidenziare alcuni aspetti caratterizzanti la sua visione programmatica. “La pandemia ha creato disagi anche nelle Asl – ha proseguito – ma adesso occorre lavorare per la normalità, e quindi tornare a considerare il coronavirus come una patologia virale grave, sì, ma per combattere la quale non si trascurino anche altre malattie”. Roseto ha parlato esplicitamente di recupero del tempo perso e, nel concreto, della riduzione delle liste di attesa. “Il Pnrr – ha detto ancora – ci offrirà la opportunità di potenziare la medicina territoriale; ma noi faremo il possibile anche per potenziare le strutture ospedaliere, e all’uopo cercheremo di intercettare anche finanziamenti diversi”.

Sarà inoltre incrementata la collaborazione con le università pugliesi. “E a tal proposito – ha aggiunto – ci è già stata offerta assoluta disponibilità da parte dell’Università degli studi di Bari”. Occorre aumentare l’attrattività della Asl Brindisi e delle sue strutture. “In questo modo – ha concluso il direttore generale – riusciremo a trattenere in loco personale di elevata professionalità evitando ai nostri utenti di ricorrere alle cure in altre strutture sanitarie, con conseguente riduzione della mobilità passiva”.

Vito Campanile, neo direttore sanitario, ha innanzitutto ricordato i propri esordi professionali: “Venni assunto qui a Brindisi – ha detto – e ci sono rimasto per dieci anni. Ritengo basilare che il personale tutto si ispiri al concetto di centralità del paziente, dalla presa in carico alle dimissioni. Anche in questo campo – ha proseguito – ci sarà bisogno di sempre maggior sinergia fra settori diversi.” Massima la disponibilità al dialogo. “Intendo avere un atteggiamento di ascolto nei confronti di tutti coloro che lamentano problemi di ogni genere. Con una sola raccomandazione: alla segnalazione dei problemi facciano seguire proposte risolutive”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore amministrativo Andrea Chiari. Anch’egli ha esordito con un ricordo. “Venni assunto in questa azienda il primo ottobre 1997, e ho svolto qui gran parte della mia carriera. Ritengo gli uffici amministrativi importanti quanto quelli sanitari: chi lavora qui rappresenta la spina dorsale dell’azienda, e insieme la sua memoria storica. In continuità, bisognerà lavorare per migliorare quel che i nostri predecessori ci hanno lasciato”.

BrindisiOggi

1 Commento

  1. Più che di riduzione delle liste d’attesa, si dovrebbe parlare di riapertura, e una volta per tutte, delle agende di prenotazione delle prestazioni… alcune sono chiuse da mesi, e non credo che questo sia concepibile, in quanto altamente lesivo del diritto alla tutela della salute

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