BRINDISI- Lo scorso maggio è stato colpito da un arresto cardiaco e solo, come lo ha definito lui, un “caso” fortuito (la presenza di due turisti stranieri, per altro, uno dei due medico, e l’intervento provvidenziale di due agenti di una volante del 113 con il defibrillatore) ha fatto si che questa storia avesse un epilogo positivo. Oggi Carlo Amatori, giornalista brindisino, questa storia la può raccontare. Dopo questa esperienza ha deciso di organizzare un’iniziativa per raccogliere i fondi per donare alla città di Brindisi di un defibrillatore.
“Nei giorni successivi – afferma Carlo- ho potuto appurare l’affetto di tanti di voi, amici, conoscenti e anche di semplici e sconosciuti cittadini (la notizia, quel giorno, ha “scosso” la città). Mi ero ripromesso che, una volta ristabilito, avrei voluto ringraziare tutti quanti, compreso il personale del Reparto di Cardiologia e UTIC (terapia intensiva) dell’Ospedale “Perrino” per la professionalità e le cure ricevute.”
Nel nostro paese l’arresto cardiaco extra ospedaliero è responsabile del 60-70% dei casi di morte per cause cardiovascolari; secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore della Sanità, ogni anno i decessi per arresto cardiaco improvviso sono circa 73.000, con un ritmo di 200 vittime al giorno, una ogni 7,2 minuti. L’80% dei casi di arresto cardiaco avviene in ambiente extraospedaliero: a casa, in ufficio, a scuola, per strada e spesso in presenza di testimoni. Raggiunti i dieci minuti dall’arresto cardio-circolatorio la sopravvivenza è in pratica nulla.
Incontrare tutti per Carlo sarebbe stato difficile. E cos’ è nata l’iniziativa “La notte del Cuore”, una serata tra amici e amici degli amici che si è tenuta con il semplice passaparola venerdì scorso e alla quale hanno contribuito il “HReverse” di Pantanagianni della famiglia Piscinelli che ha messo a disposizione la struttura, Marcello Biscosi di Ciccio Riccio, Angelo Bagnulo distributore del prosecco “958 Santero”, l’istituto di vigilanza “Siska” e l’Azienda Agricola Stefano Caroli e tanti amici che hanno offerto il proprio contributo per lo scopo.
“L’obiettivo è stato raggiunto – spiega Carlo- presto consegneremo alla città il defibrillatore che, come è naturale che sia, vorrei che fosse istallato o comunque reso disponibile da qualche attività commerciale nei pressi dell’intersezione dei corsi Garibaldi, Umberto I e Roma, coinvolgendo l’Amministrazione Comunale per far sì che anche Brindisi sia una città “cardioprotetta”. Perché salvarsi da un infarto o un arresto cardiaco si può! E io ne sono la prova”.
BrindisiOggi
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