La lettera di un operaio della Revisud in cassa integrazione: “L’azienda faccia la rotazione”

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lavoratore in cassaintegrazione dipendente della Revisud

Spett.le Redazione,

sono un dipendente della Revisud, una Società che opera nel settore metalmeccanico e già nota alle cronache brindisine.

Vi scrivo questa lettera aperta, perché volevo far sentire la mia voce e voi siete l’unico mezzo per farlo in questo momento. Io sono uno dei tanti dipendenti che sta in cassaintegrazione, e la società non vuole sentir parlare di rotazione. Riceviamo acconti dello stipendio a singhiozzo, non riusciamo ad avere tutti i nostri crediti che avanziamo da diverso tempo.

Purtroppo in questo momento così delicato che stiamo vivendo siamo “impossibilitati” a fare qualsiasi tipo di protesta, perché rispettiamo anche se in difficoltà economica, tutte quelle priorità che sono per il bene di tutti.

Volevo a nome della maggior parte dei lavoratori, ringraziare la società che, visto l’infausto momento di emergenza generale (COVID-19), continua ad esibire la  indifferenza nei confronti dei suoi dipendenti, infischiandosene delle problematiche che viviamo, anche per lo stesso sostentamento della vita quotidiana. Non parliamo degli impegni presi, ai quali oramai visto i ripetuti ritardi, siamo considerati inaffidabili.

Ci saremmo aspettati almeno in questo momento così delicato, un aiuto morale ed economico da parte dell’azienda, e invece no, siamo stati ancora abbandonati come se non avessimo mai fatto parte di questa famiglia.

3 Commenti

  1. Ma di che famiglia parla il dipendente? Io sono stato x 28 anni dipendente di una ditta locale e a suo dire eravamo una famiglia.. Ed ora non mi riconoscono il Tfr… Con i dovuti escamotage x non darlo

  2. caro collega,sono ormai 4 anni da quando con la scusa dell esubero siamo stati licenziati in 3, e nonostante le ingiunzioni del giudice al reintegro immediato se ne fregano e ci danno gli stipendi a singhiozzo per mezzo di precetti e pignoramenti.

  3. Caro amico… Di quale famiglia parli? Io ho lavorato 28 anni e mi diceva siamo una famiglia.. Ora non mi riconoscono il Tfr con tanto di escamotage x non darlo… Saluti Antonio

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