BRINDISI- “Per non dimenticare che la guerra va avanti e la strage di giovani vite continua, per non dimenticare che non succede solo agli altri e che, gli altri, potresti essere tu.”
Questo è lo slogan (sempre lo stesso) con il quale si rinnova l’appuntamento della Fiaccolata per le vittime della la strada che, giunta alla sua sesta edizione, avrà luogo a Fasano, domenica 18 ottobre, a partire dalle ore 19.45.
La manifestazione, promossa ed organizzata dall’associazione “Flavio Arconzo – vittime della strada e della giustizia”, rappresenta, come ogni anno, un importante momento di ricordo, dedicato a tutti coloro che perdono la vita sull’asfalto, ma anche di riflessione collettiva, al fine di tenere alta l’attenzione sulle stragi della strada, di sensibilizzare ed educare al rispetto delle regole, di denunciare le leggi inadeguate e di mettere in evidenza come non vengano perseguiti i criminali della strada.
La fiaccolata partirà dalla chiesetta del cimitero comunale, dove ci sarà un momento di preghiera guidato dal diacono Fiorenzo Marsella. Subito dopo, il corteo si snoderà attraverso alcune vie cittadine, fino a giungere in piazza Ciaia, dove si vivranno i momenti più intensi ed emozionanti. Oltre i saluti istituzionali e un breve intervento della presidente dell’associazione sopra citata, Katia Schiavone, un gruppo di centauri invierà il consueto “saluto al Cielo” con il rombo delle moto. Seguirà un intermezzo musicale a cura del pianista Giovanni Spadintessa e del mezzosoprano Idilia Annese. E per finire, lancio di palloncini e lanterne, e la proiezione di un video ricordo per omaggiare tutte le vittime della strada.
“Sin dalla prima edizione – afferma la Schiavone – ho imposto a me stessa che questo evento sarebbe diventato una tradizione qui nella nostra città e così è e sarà. E’ il sesto anno che organizziamo la fiaccolata per le vittime della strada e continueremo a farlo. Ciò anche perché, purtroppo, Fasano conta tantissimi morti sulla strada. Non so perché, probabilmente non esiste un motivo particolare, ma questo è un fatto.”
A tal proposito, vale la pena precisare, che continua ad andare avanti la battaglia relativa all’introduzione del reato di omicidio stradale nel codice penale per il quale disegno di legge è stato approvato dal Senato (163 voti favorevoli, 2 astenuti e 65 contrari) nello scorso mese di giugno.
“Il testo in questione – prosegue Katia Schiavone – dopo essere stato approvato dal Senato, dovrebbe approdare alla Camera il prossimo 21 ottobre, così come ha affermato il viceministro per le Infrastrutture e segretario del Psi, Riccardo Nencini. Vedremo. Sono anni che questa storia è bloccata in Parlamento e in merito a questo voglio, tra l’altro, anticipare che, in ogni caso, stiamo organizzando per la fine del mese l’ennesima manifestazione: andremo tutti insieme a Roma per approfondire l’argomento e chiedere che l’iter burocratico vada avanti e si giunga ad una conclusione una volta per tutte. Non molleremo, non possiamo farlo. Ciò, pur ammettendo che, per quanto mi riguarda, ho perso un po’ di fiducia: temo che il reato di omicidio stradale nel codice penale non verrà mai introdotto.”
Il disegno di legge con il quale non solo viene introdotto il reato di omicidio stradale, ma anche nautico e di lesioni stradali, prevede che, la pena del carcere da un minimo di otto ad un massimo di 12 anni (che salgono a 18 in caso di omicidio plurimo), scatti nei confronti di chi “ponendosi alla guida – si legge – di un veicolo a motore, di un natante, di un’imbarcazione o di una moto d’acqua, in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione psico-fisica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, cagioni la morte per colpa di una persona”.
Nel caso di omicidio con fuga la condanna potrà arrivare ad un massimo di 18 o 27 anni se a perdere la vita dovessero essere rispettivamente una o più persone.
“Esaminando – dice ancora la Schiavone – il testo, più che gli anni di carcere previsti per chi commette il reato mi interessa il discorso legato alla partente che credo debba essere revocata a vita. Ovviamente, in questo caso, parlo personalmente, neanche a nome dell’associazione, la cui sede, è bene ricordare, da qualche mese, su concessione dell’amministrazione comunale, è la Villetta di Laureto sita sulla statale 172, strada molto pericolosa e per la quale da anni lottiamo per la messa in sicurezza.”
Ma adesso l’appuntamento è per domenica prossima. L’invito non è rivolto solo ai cittadini di Fasano, ma anche tutti coloro che provengono dai paesi limitrofi. E probabilmente da Brindisi in ricordo di Marco e Giorgia (entrambi vittime di incidenti stradali), ci saranno le famiglie Bungaro e Zuccaro, schierate da anni al fianco di tutti gli altri componenti dell’associazione “Flavio Arconzo – vittime della strada e della giustizia”.
Ludovica Anelli
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