La gaffe del Pd alla serata con Emiliano, al sindaco Consales neanche una sedia

BRINDISI- Parte da Brindisi la campagna elettorale di Michele Emiliano. Brindisi a metà strada tra Taranto e Lecce. Ieri sera all’hotel internazionale  riuniti tutti i circoli del partito democratico della tre province. Emiliano cerca di infervorare gli animi per iniziare la partita, con la mano tesa al centro e l’attacco frontale ai dieci anni di Vendola. Si proprio lui, il suo alleato. “Per 10 anni la Regione non ha avuto un programma, ma solo due bellissimi discorsi- dice Emiliano in una sala gremita- è stata solo manipolazione della nostra sensibilità per restare nell’alveo della suggestione, ma una suggestione spesso velleitaria, che ha provocato danni ingiusti allo stesso Vendola che ora paga un prezzo anche eccessivo con la sua stessa marginalizzazione”.

C’era una parte del Pd di Taranto, una gran parte di quello di Lecce e c’era anche ovviamente Brindisi, con le sue diverse anime. E appoggiato al muro della parete destra della sala convegni c’era il sindaco di Brindisi Mimmo Consales. Il sindaco del partito democratico. L’unico sindaco democratico a capo del governo di uno dei tre capoluoghi. Era il padrone di casa. L’istituzione più importante della città. Il pd a Brindisi è il primo partito di maggioranza. Ma il pd a Brindisi ieri non ha dato al suo sindaco neanche un posto per sedersi. E non al tavolo dei lavori, dove salvo il segretario provinciale Maurizio Bruno, c’erano tutti i rappresentanti regionali, ma almeno  tra le prime fila.  Invece no, Consales con le spalle al muro, ascoltava Emiliano parlare, mentre guardava il suo smartphone.  Il sindaco qualche mese fa dopo le vicende giudiziarie si è autosospeso dal Pd. Ma è anche vero che questo partito continua a sostenere la sua azione politica e a governare  con lui la città. Lo stesso partito che lo ha candidato e fatto eleggere consigliere provinciale qualche mese fa.

Lo stesso Pd che ieri però non ha rispettato l’istituzione. E allora il Partito democratico decida cosa vuol fare da grande e con chi vuol stare, non cambiando atteggiamento a pochi metri di distanza a secondo se si è a palazzo Nervegna o  sul Lungomare. Perché il messaggio che ha lanciato ieri, lasciando Consales in piedi, non  è apparso per nulla una casualità.

Lucia Portolano