
BRINDISI – Un’odissea quella vissuta al Pronto soccorso dell’ospedale ‘Antonio Perrino’ di Brindisi da un uomo di 79 anni di Latiano che arriva in ‘coma vigile, con un valore glicemico superiore a 600 e con insufficienza respiratoria’, ma il ricovero avviene solo dopo ben 13 ore di attesa. E’ quanto denuncia la figlia del paziente a BrindisiOggi.it.
Il Pronto soccorso del nosocomio brindisino è al collasso e i pazienti restano ‘parcheggiati’ per ore. Le barelle sono una vicina all’altra nei corridoi e sala d’aspetto, gli infermieri corrono a destra e sinistra per risolvere le situazioni. Quello avvenuto ieri non è il primo episodio di questo genere che si verifica nell’ospedale brindisino e forse non sarà neppure l’ultimo, purtroppo. I problemi che affliggono il Pronto soccorso sono tanti, forse troppi: scarsità di risorse umane e materiali, concentrazione dei pazienti provenienti da tutta la provincia, taglio dei posti letto dovuto al riordino ospedaliero.
“Mio padre è già un soggetto – racconta la donna a BrindisiOggi.it – con varie problematiche: ipertensione, cardiopatia, ictus, ischemia, operato per frattura femorale, diabetico, ecc. Ieri mattina (16 febbraio ndr) alle 8, mio padre é entrato in coma vigile con un valore glicemico superiore ai 600, insufficienza respiratoria e vari parametri irregolari”.
L’uomo è stato dapprima soccorso dal personale medico del 118, che ha confermato le difficoltà del paziente e poi dai medici del Pronto soccorso dell’ospedale.
“Siamo arrivati in ospedale a Brindisi, intorno alle 10 del mattino, con codice Giallo. La prima valutazione a mio padre è stata fatta intorno alle 14. Dopo quest’ora è iniziato ancora il travaglio. Solo all’una di notte del giorno 17, abbiamo avuto il posto letto (ovviamente non nel reparto di competenza)” conclude la donna.
Mar.De.Mi.
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